Ruoterebbe intorno alla figura dell'ex deputato della Margherita, Giorgio D'Ambrosio, nonche' ex sindaco di Pianella, il processo Ato che si e' aperto questa mattina in tribunale a Pescara e che secondo le parole di uno dei consulenti dell'accusa, Giampiero Di Plinio, solo per non aver dato vita a pubblici concorsi nelle assunzioni ma avendo esteso consulenze ad altri dipendenti, la collettivita' avrebbe speso una volta e mezzo quanto dovuto. Dei 14 indagati nell'inchiesta gestita dal Pm Valentina D'Agostino ed effettuata dalla Digos di Pescara, due di loro hanno gia' effettuato il rito abbreviato e sono usciti da questo filone. L'ex segretario dell'Ato, Fabrizio Bernardini, e' stato condannato a un anno nel 2013 e ora e' in corso l'appello. I reati contestati vanno da peculato, abuso d'ufficio, falso e truffa aggravata. Sono state gia' segnate le altre due udienze: il 14 ottobre per i testimoni della difesa, il 27 ottobre per le discussioni. Si presume quindi che la sentenza possa arrivare entro la fine dell'anno.
Sul banco dei testimoni e' salito anche un ex dipendente Ato, dalla cui denuncia sono partite le indagini condotte dalla digos di Pescara. L'uomo ha ricostruito le vicende interne all'Ato e ha confermato le dichiarazioni rese alla digos circa presunte irregolarita' e illegittimita' relative alle assunzioni e ad alcuni atti deliberativi assunti dal cda dell'Ato. Sempre oggi, ha testimoniato un agente della digos che si e' occupato delle indagini. Il teste ha parlato delle cene e dei pranzi che venivano fatte passare come spese di rappresentanza e che, secondo l'accusa, non erano tali. Tra queste una cena di 785 euro al ristorante Duilio e un'altra di 608 euro offerta da D'Ambrosio al cda dell'Ato in occasione del Natale 2004. Il poliziotto della digos ha affrontato anche la questione della delibera 62/2007 relativa alla proroga di alcuni contratti Ato. Secondo l'accusa, il provvedimento datato 29 ottobre 2007 risalirebbe invece al 29 novembre 2007. Per questa vicenda l'ex segretario dell'Ato Fabrizio Bernardini il 20 febbraio 2013 e' stato condannato dal gup a un anno (rito abbreviato). In aula si e' parlato poi della questione della laurea in Economia e Management che l'accusa ritiene comprata da D'Ambrosio con la complicita' del professore Luigi Panzone. A riprova di questa tesi, il testimone ha fatto riferimento ad una serie di colloqui telefonici tra i due imputati e ad alcuni assegni rinvenuti durante le indagini. Nello specifico, il teste ha sostenuto che c'e' una contestualita' temporale tra gli esami sostenuti da D'Ambrosio e il denaro versato a Panzone tramite gli assegni
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