Con le eccezioni preliminari si e' aperto a Pescara il processo riguardane la morte del giocatore Piermario Morosini, avvenuta il 14 aprile 2012 allo stadio "Adriatico - Cornacchia" a seguito di un malore avuto durante l'incontro di calcio Pescara - Livorno. La vicenda conta tre imputati: il medico sociale del Livorno Manlio Porcellini, il medico del Pescara Ernesto Sabatini, e il medico del 118 in servizio quel giorno allo stadio, Vito Molfese. I tre sono accusati di omicidio colposo. Nello specifico, il giudice del Tribunale monocratico, Valentina Battista, ha rigettato la richiesta di nullita' del capo di imputazione sollevata dall'avvocato Alberto Lorenzi, difensore di Molfese. L'eccezione e' stata respinta perche' il fatto addebitato a Molfese risulta idoneamente specificato e la mancata indicazione degli articoli di legge violati e' irrilevante, non comportando alcuna compressione del diritto di difesa. Il giudice ha poi dichiarato inammissibile, su richiesta del difensore di Porcellini, la costituzione di parte civile della fidanzata di Morosini disponendone l'immediata estromissione dal processo. Secondo il giudice non e' stato indicato il rapporto che legava il calciatore morto e la donna. La prossima udienza si terra' il 12 gennaio alle 9. In quell'occasione il giudice dovra' emettere il decreto di ammissione riguardante la citazione dei responsabili civili, chiesta dall'avvocato della sorella di Morosini. Nel mirino della pm Valentina D'Agostino il mancato uso del defibrillatore, che, stando alla perizia dei consulenti nominati dal gip, Vittorio Fineschi, Francesco Della Corte, Riccardo Cappato, doveva essere usato
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