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Pubblicato il 08/01/2014 14:02

Rapporto Ecosistema Scuola 2013 di Legambiente, promossa L'Aquila

legambiente, rapporto ecosistema scuola

Per quanto riguarda la qualita' del patrimonio edilizio delle diverse aree del Paese, dal rapporto Ecosistema Scuola 2013 di Legambiente emerge la disparita' territoriale tra Nord e Sud del Paese: se Trento, Prato e Piacenza sono i primi tre capoluoghi di provincia nella graduatoria per qualita' dell'edilizia scolastica, bisogna invece arrivare alla 23esima posizione per trovare il primo capoluogo di provincia del sud che e' l'Aquila, seguito da Lecce alla 27esima posizione. E' da considerare pero' la straordinarieta' della situazione del capoluogo abruzzese che torna in graduatoria per la prima volta dopo il terremoto del 2009. I dati dell'Aquila non sono quindi confrontabili con quelli di altri capoluoghi, a causa della collocazione di diverse scuole in moduli provvisori (Musp) che andranno dismessi nei prossimi anni a favore della ricollocazione definitiva. Quindi se consideriamo le condizioni ordinarie, Lecce e' la prima vera citta' del sud. Il dossier di Legambiente segnala anche la disparita' degli investimenti per la manutenzione straordinaria e ordinaria. Nel 2012 l'investimento medio per la manutenzione straordinaria ad edificio scolastico e' stato di 30.345 euro contro i 43.382 del 2011. Nel nord la media degli investimenti per la manutenzione straordinaria e' quasi tre volte quella del sud, nonostante vi sia una maggiore necessita' di interventi nel meridione legata anche alla fragilita' del territorio, al rischio idrogeologico, sismico e vulcanico. Regioni come Abruzzo, Sicilia e Lombardia hanno registrato, ad esempio, un calo di investimenti nonostante vi sia un'esigenza di manutenzione straordinaria rispettivamente nel 94,5%, 57,5% e 49,1% degli edifici. Per quanto riguarda la media di investimenti della manutenzione ordinaria, registra nel 2012 un aumento in tutte le regioni anche se il nord sostiene sempre una media sopra quella nazionale, mentre centro, sud e isole si discostano in negativo dalla media nazionale. Ecco la classifica: svetta al primo posto Trento, seguita da Prato (2*), salita di due posizioni rispetto allo scorso anno, Piacenza (3*), Pordenone (4*), Reggio Emilia (5*), Parma (6*), Verbania (7*), Forli' (8*), che si confermano anche quest'anno nella top ten della graduatoria. Quindi le nuove entrate: Sondrio (9*) e Brescia (10*). A guidare invece la classifica sulla qualita' dei servizi e dell'edilizia scolastica e' l'Emilia Romagna con 4 citta' tra le prime dieci. Ad aprire la graduatoria delle grandi citta' Torino (13*) seguita da Firenze (25*), in flessione rispetto allo scorso anno, mentre sale in classifica Milano (33*). Anche quest'anno Napoli (37*) risulta prima tra le grandi citta' del sud. Invece Lecce (27*) e Benevento (31*) sono le prime citta' del sud nella graduatoria generale, anche se entrambe in discesa rispetto allo scorso anno, mentre Olbia (40*) e' la prima tra quelle delle isole. l'Aquila (23*) torna in graduatoria conquistando la parte medio alta. Roma, invece, non e' stata inserita nella graduatoria perche' ormai da diversi anni presenta dati incompleti.

Grande novita' di quest'anno nel rapporto Legambiente sulla situazione degli edifici scolastici, e' il trend positivo registrato nell'uso delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica. Dal 2008 al 2013 le scuole che utilizzano fonti di energia rinnovabile sono passate dal 6,3% al 13,5%. L'80,8% degli edifici ha installato impianti solari fotovoltaici, il 24,9% ha impianti solari termici, l'1,6% impianti di geotermia e/o pompe di calore e lo 0,4% ha impianti a biomassa. Infine il 9,6% utilizza il mix di fonti rinnovabili. La percentuale media di copertura dei consumi da fonti rinnovabili, negli edifici ove presenti, e' del 35,6%, con situazioni ideali a Prato, dove la copertura e' del 100%. L'Aquila e' la citta' dove in tutti gli edifici scolastici, in cui sono stati installati impianti di energia rinnovabile viene utilizzato il mix di fonti. Tra le regioni che spiccano per l'utilizzo delle fonti rinnovabili ci sono Puglia (59,15), Veneto (32,7%), Abruzzo (28, 9%), Sardegna (23,8%), Emilia Romagna (23,6%). Anche quest'anno fanalino di coda sono Basilicata e Molise, i cui comuni capoluogo dichiarano di non avere edifici scolastici che utilizzano fonti di energia pulita. Per quanto riguarda l'uso delle fonti di illuminazione, il 62,9% delle scuole utilizza il neon, mentre il 20,4% usano altre illuminazioni come le fluorescenti compatte e quelle al led. Sul fronte dei servizi e delle buone pratiche ambientali, rimane costante la media di prodotti biologici nei pasti pari a 56,9%, mentre aumenta l'utilizzo dei pasti interamente biologici nelle mense pari all'8,5%. Per quanto riguarda le stoviglie, resta ancora significativo l'uso di piatti usa e getta di plastica/carta con il 34% dei casi: una mensa su tre. Dati preoccupanti arrivano dall'utilizzo dell'acqua di rubinetto nelle mense scolastiche che si attesta al 50,1%, in decrescita costante negli ultimi anni nonostante sia aumentata la sensibilita' sociale al valore dell'acqua come bene comune. Anche la raccolta differenziata presenta toni chiaroscuri. Se da una parte migliora la differenziata di plastica (71,6%), vetro (73,3%), organico (57,8%); scende invece quella dell'alluminio (-1,4%), delle pile (- 0,5%), della carta (- 4,3%) e dei toner (-0,9%)

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