Non si ferma loo stato di agitazione della polizia penitenziaria del carcere di Sulmona e nei prossimi giorni la protesta si spostera' nella sede romana del Dap. Lo annunciano i sindacati di categoria dopo l'incontro con Bruna Brunetti, provveditore dell'Amministrazione penitenziaria del Prap di Pescara.
A fine mese e' previsto l'arrivo a Sulmona di 300 detenuti di alta sicurezza, annunciato ieri durante il sit-in davanti la struttura di via Lamaccio. Nell'incontro il provveditore regionale si e' impegnato alla revisione dei distacchi e delle missioni del personale di polizia penitenziaria; alla integrazione delle ore di lavoro straordinario; ad una celere risoluzione dei problemi legati alla manutenzione delle strutture detentive e delle dotazioni necessarie alla gestione dei sistemi di sicurezza; inoltre e' stata invitata a verificare lo stato del reparto detentivo dell'Ospedale Civile si Sulmona.
'Pur riconoscendo l'impegno da parte della Dirigenza regionale, all'ascolto delle problematiche evidenziate e all'assunzione di un celere impegno per risolvere i problemi di stretta competenza del PRAP - si legge in una nota di Cgil, Sappe, Osappe, Uil, Cisl, Cnpp, Sinappe e Ugl - si evidenzia da parte della delegazione sindacale la necessita' di mettere in atto ulteriori forme di protesta e manifestazioni nei confronti dell'Amministrazione centrale. La situazione di carenza della Polizia penitenziaria presso la casa di reclusione di Sulmona e' stata 'certificata' da parte dell'amministrazione centrale con un 'Decreto Fantasma' non ancora portato a conoscenza delle organizzazioni sindacali che, ha ridefinito le piante organiche degli istituti di pena del Provveditorato aumentando il personale negli istituti dove non vi erano carenze e diminuendolo proprio in quello di Sulmona, maggiormente in crisi'.
'Questa incomprensibile ridefinizione degli organici, avulsa dal reale contesto lavorativo delle sedi penitenziarie - concludono i sindacati - pone l'istituto di Sulmona in una situazione paradossale ed a rischio, soprattutto in vista della chiusura della Casa di Lavoro e dell'arrivo previsto di detenuti di Alta Sicurezza'.
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