Il personale del corpo forestale dello Stato del nucleo tutela regolamenti comunitari e della sezione di analisi criminale del comando regionale Puglia, in collaborazione con il Nipaf di Napoli, ha effettuato diversi controlli in alcuni pastifici del comune di Gragnano, nel napoletano, denunciando i rappresentanti legali di tre ditte per frode in commercio, perché non producevano la pasta negli stabilimenti di Gragnano, secondo l`antica tradizione, così come era pubblicizzato nelle etichette delle confezioni di pasta, ma la compravano da altre aziende situate fuori dalla città della pasta. In un caso la pasta poi venduta addirittura veniva prodotta a Pescara. Un rappresentante di una ditta è stato denunciato all`Autorità Giudiziaria per la detenzione di pasta all`interno di cartoni inidonei a contenere alimenti. Due le ditte nelle quali i Forestali hanno riscontrato illeciti amministrativi: una deteneva la pasta senza informazioni inerenti le date di produzione e scadenza; l`altra presentava delle irregolarità nelle etichettature delle confezioni di pasta ed in particolare era realizzata in modo da suggerire che il prodotto possedesse caratteristiche particolari che in realtà sono tipiche di tutti i prodotti alimentari analoghi. I controlli hanno portato al sequestro di circa 10 tonnellate di pasta e sono state elevate amministrative per 10.000 euro. La "Pasta di Gragnano" è infatti famosa nel mondo per la tradizione e la storicità della produzione che avviene da sempre con l`utilizzo di trafile in bronzo. Quest`ultime conferiscono alla pasta la caratteristica rugosità superficiale, rendendola pertanto perfettamente riconoscibile al tatto e al gusto. Inoltre, il particolare e tradizionale processo di essiccamento, garantito dai maestri pastai gragnanesi, offre al mondo intero un prodotto dell`eccellenza del Made in Italy
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