Tra i tanti nibbi in volo la sorpresa: uno splendido esemplare di Aquila minore, una specie infrequente in Abruzzo, e' stata osservata a Cupello, in provincia di Chieti, durante l'annuale censimento del Nibbio reale. Da diversi anni la Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus (Soa), in collaborazione con il WWF e altre associazioni ed enti, ha avviato il censimento del nibbio reale, rapace che in provincia di Chieti, nel territorio compreso tra il fiume Sangro e il Trigno, nidifica e sverna con una delle popolazioni piu' importanti d'Italia. Il censimento viene svolto presso le aree di dormitorio in quanto nel periodo invernale il Nibbio reale e' gregario. In occasione della prima giornata dedicata al censimento del nibbio, Tiziana Dicembre, Antonio Cecere e Alessio Massari, volontari del Centro Studi Montagna Vastese che partecipavano all'iniziativa della S.O.A., hanno avvistato e fotografato un esemplare di Aquila minore (Hieraaetus pennatus), un rapace raro in Abruzzo, dove si contano pochissime osservazioni in periodo invernale. Gli esperti ornitologi erano intenti a monitorare un gruppo di nibbi reali, nel territorio di Cupello, quando hanno notato l'esemplare di aquila minore, caratterizzata da una particolare livrea bianca e nera. L'aquila minore non nidifica in Italia e il numero maggiore di osservazioni si concentra durante la migrazione autunnale. Si tratta, per la maggioranza, di esemplari provenienti da Spagna, Francia ed Europa dell'Est che attraversano la Penisola Italiana ed il Canale di Sicilia, per raggiungere gli areali di svernamento in Africa. Lo svernamento in Italia e' infrequente e la stragrande maggioranza delle osservazioni e' relativa alla Sicilia.
Conferma dell'interessante rilevamento e' venuta dal presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese Augusto De Sanctis che commenta: "L'osservazione di una specie rara come l'Aquila minore conferma l'importanza delle iniziative di monitoraggio svolte sul territorio. L'Italia e' molto indietro rispetto a censimenti e ricerche sulla fauna e solo a novembre 2012 il Ministero dell'Ambiente ha varato un decreto con cui rende obbligatoria per tutte le regioni, Abruzzo compreso, la raccolta di informazioni sulle diverse specie. Tutto cio' a 30 anni dal varo della direttiva comunitaria 409/79 'Uccelli' che prescriveva l'obbligo per gli Stati Membri di provvedere ai conteggi delle varie specie. In Abruzzo la stragrande parte delle informazioni in nostro possesso sui rapaci deriva da studi svolti da volontari. De Santis rende noto, infine, che durante il censimento del Nibbio reale degli inizi del 2013 sono stati contati 177-187 individui, in calo rispetto ai quasi 250 censiti nel 2012.
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