Ventotto bocconi avvelenati, disseminati in piu' punti della vasta area marsicana compresa tra Valle Cervara, Vallone Lampazzo e Fonte Puzza, nel Pnalm, con l'intento di colpire piu' animali possibili. E' il micidiale bottino della perlustrazione in atto in zona, da alcuni giorni, da parte dei Nuclei Cinofili Antiveleno del Corpo Forestale dello Stato e del CTA del Parco Nazionale del Gran Sasso, dal Personale di Sorveglianza del Parco e quello del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Corpo Forestale dello Stato del Parco d'Abruzzo, Lazio e Molise.
Le esche avvelenate, di piccole dimensioni, sono state recuperate per essere analizzate, e poste a disposizione dell'Autorita' Giudiziaria, insieme con altri elementi raccolti in questi mesi in cui sono state trovate carcasse di lupi (2), volpi (10), faine (2), ricci e talpe. Una vera e propria strage, come l'ha definita lo stesso Pnalm, di cui si spera possano essere individuati i responsabili.
'Oltre all'aggressione alla fauna del Parco non va trascurato il fatto che queste azioni sono pericolose anche per le persone, cittadini, operatori e turisti che frequentano le zone avvelenate', osserva l'Ente Parco che chiede 'il massimo sforzo e l'intervento di tutte le Autorita' interessate, e uno scatto di orgoglio e di reazione delle istituzioni e delle stesse comunita' locali'.
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