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Pubblicato il 30/06/2013 12:12

5.500 imprese a rischio chiusura in Abruzzo

abruzzo, imprese, comitas

'allarme e' della Comitas, l'associazione delle microimprese italiane, che ha elaborato uno studio sulla crisi delle piccole attivita' nelle varie regioni d'Italia

Le piccole imprese dell'Abruzzo versano in condizioni critiche e, in assenza di interventi mirati, 5.500 attivita' rischiano di chiudere i battenti entro i prossimi sei mesi. Le ripercussioni sul fronte occupazionale saranno enormi, con oltre 16mila cittadini abruzzesi che perderanno il lavoro. L'allarme e' della Comitas, l'associazione delle microimprese italiane, che ha elaborato uno studio sulla crisi delle piccole attivita' nelle varie regioni d'Italia. ''Il calo dei consumi da parte delle famiglie (-4,3% nel 2012), l'aumento della pressione fiscale, e il blocco dei prestiti da parte delle banche (-10% in un anno), hanno fortemente minato la salute delle microimprese abruzzesi - affermam Comitas - al punto che solo nel 2012 oltre 9.300 piccole attivita' della regione sono state costrette a chiudere (100mila in tutta Italia)''. ''La situazione di crisi si e' aggravata nel corso del 2013, ma il vero colpo di grazia - sottolinea l'associazione delle microimprese - arrivera' con l'aumento dell'Iva dal 21 al 22 per cento: i consumi in regione caleranno di un ulteriore 3% per effetto del rincaro dei prezzi''. ''Occorre intervenire e con urgenza, per salvare l'economia della regione, che ancora non si e' ripresa dal terremoto, e le piccole imprese che vi operano - conclude Comitas - e il peggio puo' essere evitato solo bloccando l'aumento dell'Iva, sostenendo le imprese artigiane con sgravi fiscali e semplificazioni burocratiche, e creando le condizioni per facilitare le banche a concedere credito alle aziende attraverso il potenziamento dei Confidi''.

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