I consumi, in Abruzzo, nel 2012 hanno fatto registrare una flessione del 5,1%, a fronte di un calo medio, tra il 2008 e il 2011, dello 0,6% e a fronte del dato registrato dal Sud del Paese, pari al -4%. I dati sono stati diffusi da Confesercenti, Cna, Confartigianato e Casartigiani regionali, in occasione della giornata di mobilitazione promossa a livello nazionale da Rete Impresa Italia.
Le imprese, in regione, sono praticamente ferme, con un tasso di crescita pari al +0,43%, che, dopo quello del 2007, e' il peggior risultato degli ultimi sette anni. Erano 150.228, alla fine dello scorso anno, le imprese attive in Abruzzo, di cui 47.262 nel Chietino, 36.490 nel Teramano, 35.397 nel Pescarese e 31.079 nell'Aquilano.
L'Abruzzo, stando ai segni peculiari e specifici di tipo recessivo, per quanto riguarda la situazione delle piccole imprese si pone in coda alla graduatoria dei territori italiani e, in alcuni casi, perfino del Mezzogiorno; percio' e' 'assolutamente inecessario invertire la rotta'. A lanciare l'allarme sono Confesercenti, Cna, Confartigianato e Casartigiani regionali, in occasione della giornata di mobilitazione promossa a livello nazionale da Rete Imprese Italia.
Ad accompagnare l'iniziativa e' stato lo slogan 'La politica non metta in liquidazione le imprese. Rete Imprese Italia non fara' sconti'. In Abruzzo le associazioni hanno organizzato una mobilitazione in tutte le quattro province, con altrettante assemblee pubbliche nelle Camere di Commercio. La manifestazione a portata regionale si e' svolta nella sede dell'ente camerale pescarese, alla presenza dei vertici abruzzesi delle associazioni di categoria.
Confesercenti, Cna, Confartigianato e Casartigiani hanno sottoscritto un documento, contenente gli obiettivi comuni, che verra' consegnato ai capilista per Camera e Senato nell'ambito delle prossime elezioni politiche e che fara' parte di un documento nazionale da presentare ai candidati e al Governo che verra' eletto.
Tra le priorita' vi sono il 'rilancio dello sviluppo, a partire dal credito', il coinvolgimento nel processo di creazione della Macroregione Adriatico-Ionica, 'occasione da non disperdere', la ricostruzione del cratere sismico, il finanziamento della Zona Franca Urbana di Pescara, il potenziamento del sistema regionale dei porti ed il rilancio del porto di Pescara..
'Bisogna invertire la rotta e ribaltare quanto e' stato fatto fino ad ora - commenta il direttore di Confesercenti Abruzzo, Enzo Giammarino -. Non e' possibile produrre con il 56% delle imposte, per un mercato che non consuma e in un'Italia che e' fanalino di coda. La speranza e' che questa unione, la quale deve completarsi anche in Abruzzo come in Italia, perche' Confcommercio regionale al momento non ha aderito, possa portare a dei risultati'.
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