Il presidente della Fondazione Tercas, Mario Nuzzo, prende posizione riguardo alle note vicende che hanno coinvolto Banca Tercas (il provvedimento restrittivo dell'ex direttore generale, Antonio Di Matteo le perquisizioni della guardia di finanza, l'azione di responsabilita' intentata dal commissario Riccardo Sora nei confronti di ex amministratori della stessa banca).
Interrompe il silenzio dopo mesi il presidente della Fondazione Tercas, Mario Nuzzo, e, incontrando la stampa, annuncia la costituzione di parte civile contro coloro che la magistratura romana individuera' come responsabili del default della banca teramana, che ha portato al commissariamento quasi due anni fa da parte di Bankitalia. Commenta inoltre i fatti di cronaca che, nel dicembre scorso, hanno coinvolto l'istituto, con l'arresto dell'ex direttore generale Antonio Di Matteo e l'iscrizione sul registro degli indagati di altre 18 persone, imprenditori e l'ex presidente Lino Nisii. L'inchiesta e' coordinata dalla Procura di Roma, che contesta i reati di bancarotta fraudolenta, ostacolo all'attivita' di vigilanza e associazione per delinquere. Nuzzo ha ribadito che la Fondazione non poteva accorgersi di quanto stesse accadendo laddove altri, con funzione ispettive e di controllo, non si erano accorti: bisogna capire dalle indagini della magistratura a quale livello di profondita' sia arrivato l'ostacolo alla vigilanza. Il presidente della Fondazione, il cui pacchetto di maggioranza di recente e' passato nelle mani di Banca Popolare di Bari, auspica per il futuro un ritorno alla mission storica e tradizionale, quella della vecchia cassa di risparmio, capace di produrre utili non da distribuire, ma da tenere utilmente accantonati per far fronte alle esigenze del territorio in periodi di scarsa liquidita' o di crisi come quello attuale. Nuzzo ha poi aggiunto che ritiene doveroso ribadire da un lato il proprio impegno, in costante collaborazione con il commissario straordinario, con l'Autorita' di Vigilanza e con la Banca Popolare di Bari, per ogni azione volta a consentire la positiva conclusione della fase di commissariamento della Banca; dall'altro la propria fiducia nel prossimo ritorno a una gestione ordinaria che ne confermi la figura e la funzione di banca del territorio e la leadership in Abruzzo del cui tessuto socioeconomico essa e', e deve rimanere, parte integrante a tutela delle famiglie, degli operatori, dei dipendenti, della clientela e degli investitori.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 3
Condividi: