Dopo l'analoga richiesta dei sindacati, la Provincia di Pescara propone alla societa' proprietaria del bar Camplone, storica attivita' del capoluogo adriatico che ha chiuso nelle scorse settimane a causa di una forte situazione debitoria, di attivare la cassa integrazione in deroga, per il periodo gennaio-marzo, per tutelare i 18 lavoratori sia economicamente che ai fini di un eventuale ricollocamento. E' quanto emerso dall'incontro che si e' svolto nel pomeriggio in Provincia. Presenti, tra gli altri, il presidente dell'Ente, Guerino Testa, il dirigente del settore Politiche del lavoro, Tommaso Di Rino, i segretari di Filcams-Cigl, Fisascat-Cisl e Ugl, Lucio Cipollini, Davide Frigelli e Luigi Castiglione, oltre ai rappresentanti legali della societa'. Un nuovo incontro si svolgera' il prossimo 4 marzo. ''La ditta ha preso del tempo e nei prossimi giorni dovra' dire se accetta o meno la proposta. I debiti - ricorda Frigelli - ammontano ad alcune centinaia di migliaia di euro, tra affitti non pagati, retribuzioni arretrate e contributi non versati. Ci fa piacere che la Provincia abbia accolto e rilanciato la nostra richiesta''. Testa sottolinea la ''necessita' assoluta di ridurre l'impatto sociale derivante dall'eventuale licenziamento'' e assicura che verra' fatto il possibile per ''ridurre al minimo gli effetti negativi, dal punto di vista occupazionale, di questa vertenza''.
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"Non abbiamo piu' fondi a sufficienza per la manutenzione...
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