Il presidente della Camera di commercio di Pescara Daniele Becci, rieletto lo scorso 6 ottobre, tra le priorita' da seguire per rispondere alla dilagante crisi del Commercio a Pescara, ha indicato come obiettivo finale di un progetto generale sulla mobilita', la nascita di un centro commerciale naturale: "Il problema vero a Pescara - ha detto Becci - e' la crisi del commercio a Pescara, che e' sotto gli occhi di tutti. Ci vuole un progetto generale sulla mobilita' che riguardi non interventi a macchia di leopardo (che non sarebbero integrati) la mobilita', i parcheggi e la pedonalizzazione nel loro insieme. Ma con una progettualita' ampia: l'obiettivo e' un Centro commerciale naturale nel centro della citta', che possa ridare nuove possibilita' ai commercianti. Bisogna fare un'analisi e uno studio e darsi degli step. Dobbiamo capire cosa pedonalizzare. Ci confronteremo nei prossimi giorni anche con il super manager appena preso dal Comune di Pescara e con gli assessori competenti. La crisi del Commercio a Pescara e' eclatante. Ormai sono cinque anni che continuano a chiudere negozi: la quantita' di negozi sfitti nella nostra citta' ha raggiunto limiti insopportabili. Dobbiamo intervenire in modo serio. Si deve fare un discorso a medio lungo termine, che prevede una serie di investimenti e di studi e non ha senso discutere parzialmente. Chi viene a comprare in centro deve avere la facilita' di raggiungere il centro e parcheggiare comodamente"
Sui possibili tempi di realizzazione dell'accorpamento tra le camere di Commercio di Pescara e Chieti il presidente della Camera di commercio di Pescara Daniele Becci ha detto che "abbiamo condiviso un documento con il Governatore Luciano D'Alfonso e la Giunta regionale ha deliberato l'approvazione di questa ristrutturazione che prevede l'accorpamento di Chieti-Pescara e Teramo-L'Aquila. Questa diventa un'azione assolutamente prioritaria perchè dal 1 dic 2015 è previsto il taglio del 35 per cento delle tasse di iscrizione al sistema camerale, che avrebbe quindi proventi in calo di questa percentuale e accorparsi significherebbe abbattere in modo molto sensibile i costi di queste nostre strutture e quindi riuscire ad abbattere il colpo di questi tagli ed essere sempre presenti e propositivi sul territorio. Ma c'è ancora da lavorare per arrivare alla fusione".
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