"Le Camere di Commercio sono sedimentazioni di vecchie e nuove funzioni importanti per le nostre imprese, non a caso rappresentano una delle istituzioni piu' antiche, risalenti addirittura alla postrivoluzione francese. E se un'istituzione resiste per cosi' tanto tempo, una ragione c'e' e cioe' la sua utilita'". Cosi' il sottosegretario all'Economia, Giovanni Legnini, in apertura del tavolo di lavoro, questa mattina in Camera di Commercio, a Pescara, convocato dai presidenti delle quattro Camere di Commercio d'Abruzzo per un confronto con i parlamentari abruzzesi in merito alla tematiche del futuro del sistema camerale.
"Il governo e' impegnato a portare a compimento un'importante riforma, volta a piu' efficienza, meno costi e innovazione e riguardante tutta la pubblica amministrazione, ivi comprese le Camere di Commercio. Quindi e' orientato a capire se le CCIAA italiane svolgono servizi utili alle imprese. Per me si' - ha ribadito Legnini - ed anzi vanno sempre piu' rafforzate, eliminando una serie di vincoli burocratici inutili"
Dello stesso avviso la senatrice Federica Chiavaroli, secondo la quale, "in un momento difficile come quello che viviamo, un atteggiamento responsabile e' quello di fare un'analisi, ciascuno per la propria categoria, di cio' che va eliminato, perche' non possiamo piu' permettercelo, e di cio' che invece va potenziato. Esattamente quello che ho ascoltato in Camera di Commercio, a Pescara, da parte di tutti i presidenti delle Camere abruzzesi, e cioe' un'autoriforma che permetta di abolire tutto cio' che e' inutile e rafforzare quanto occorra per rendere l'attivita' sempre piu' efficiente".
I parlamentari Vittoria D'Incecco e Paolo Tancredi hanno sottolineato come il governo sia aperto ad ascoltare proposte avanzate dal sistema camerale, per un confronto costruttivo che puo' avvenire entro un mese, prima cioe' che verra' messa a punto la legge di riforma. "I primi ad apprezzare la volonta' di una riforma camerale siamo noi - ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Pescara, Daniele Becci - ma sull'eliminazione dell'obbligo di iscrizione alle Camere di Commercio da parte delle imprese, non possiamo assolutamente condividere. Il sistema camerale si regge solo con il contributo delle aziende - ha rimarcato Becci - del quale ben oltre 500 mila euro annui sono riversati allo Stato. Senza contare che le attivita' svolte dalle Camere di Commercio cesserebbero di esistere. Chiediamo, dunque, al governo rispetto per le peculiarita' che hanno sempre contraddistinto il sistema camerale e chiediamo di riflettere molto bene prima di mettere mano ad una riforma cosi' delicata ed importante".
Idea condivisa dagli altri presidenti delle CCIAA abruzzesi, tutti presenti, Giustino Di Carlantonio, Silvio Di Lorenzo e Lorenzo Santilli.
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