Quattro delle sei aziende aquilane del Gruppo Edimo sono state costrette "per la grave crisi italiana in atto" a far richiesta di cassa integrazione ordinaria: si tratta della Edimo Holding, della Edimo Prefabbricati, della Edimo Spa e della Dava. Non faranno ricorso alla cassa integrazione, invece, la Editecna e la Taddei costruzioni Spa, ammiraglia del gruppo che fa capo alla famiglia Tadde. La notizia e' stata resa nota dallo stesso gruppo.
Nelle aziende del Gruppo Edimo lavorano circa 500 persone. La cassa scattera' dal prossimo quattro marzo per circa 150 lavoratori. L'ammortizzatore sociale sara' richiesto, per il momento, per 13 settimane.
"Dopo oltre 40 anni per la prima volta, purtroppo, ho dovuto far ricorso alla cassa integrazione - spiega il patron Carlo Taddei - Abbiamo chiesto 13 settimane di cassa integrazione limitata a un numero ridotto di collaboratori e, rispettando il criterio della rotazione del personale interessato, per salvaguardare i livelli retributivi dei nostri collaboratori".
"Ovviamente la nostra azienda si fara' carico di anticipare il trattamento di cassa integrazione. In ogni caso, per noi, dalla mia famiglia a tutto il personale - afferma Taddei - questa e' una decisione che addolora molto ed e' stata assunta con grande dolore e sofferenza. Mai avremmo pensato di dover ricorrere alla cassa integrazione".
Ma Carlo Taddei sottolinea che "fortunatamente, rimane integra e senza alcuna necessita' di ammortizzatori sociali la Taddei costruzioni Spa, perche' gia' da alcuni anni ha preso commesse all'estero, per esempio in Serbia, in Romania, in Moldova, oltre al fatto che all'estero sta intensificando altri contatti e che inoltre e' impegnata nella ricostruzione post-terremoto e in commesse importanti in Italia, come quella negli aeroporti di Milano, Linate e Malpensa"
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