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Pubblicato il 22/02/2013 00:12

Cgil, in tre anni + 39,2% di iscritti al Centro per l'impiego

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I dati forniti dal sindacato parlando di 54.853 unità registrate

Dal 2009 ad oggi, il 2012 e' stato l'anno peggiore sul fronte occupazionale, nel pescarese. Il numero di iscritti ai Centri per l'impiego ha raggiunto le 54.853 unita' (nel 2009 erano 39.390, quindi l'aumento e' stato del 39,2 per cento) e il numero delle imprese attive e' sceso dell'1,72 per cento (sono 30.796). A lanciare l'allarme e' stata oggi la Cgil provinciale, guidata da Paolo Castellucci, che ha fornito i dati della Direzione provinciale del Lavoro, di Unioncamere e Camera di commercio per tutto cio' che riguarda il lavoro nel pescarese. "E' necessario, ha detto Castellucci, un diverso approccio delle politiche attive del lavoro sul territorio. C'e' stato il progressivo smantellamento dei Centri per l'impiego pubblici mentre l'Europa ha costituito un pacchetto di risorse finanziarie che prevede investimenti pubblici sulle politiche attive del lavoro e sui Centri per l'impiego pubblici. Servono anche un piano sul sociale e un piano straordinario per la sicurezza e la regolarita' nel lavoro, ha aggiunto, mettendo in campo a livello regionale risorse e persone da impegnare su questo fronte".

Il peso della crisi si è fatto sentire maggiormente per le donne che sono il 55 per cento degli iscritti ai Centri per l'impiego, e le fasce piu' colpite tra chi cerca lavoro - ha fatto notare Castellucci - sono quelle tra 19 e 35 anni (40 per cento). Il dato della cassa integrazione si attesta su 3 milioni 799mila ore, con il coinvolgimento di 6.869 lavoratori. La cassa in deroga e' pari a un milione e 500 mila ore, cioe' quasi la meta' del totale e vuol dire che questi lavoratori sono "alle porte della perdita del posto". Tra i dati forniti ci sono quelli previsionali del primo trimestre 2013, che parlano di 5.040 assunzioni programmate dalle imprese abruzzesi tra gennaio e marzo ma queste 'entrate' non riescono a compensare le 5.460 'uscite' determinate da scadenza di contratti, pensionamenti e altro, per cui il saldo che si genera e' negativo (420 unita') non solo nel territorio regionale ma anche in quello provinciale (- 210). Il segno piu' accompagna il lavoro nero e le morti sul lavoro: il sindacato mette in evidenza, su questo fronte, che su 1.230 aziende ispezionate 840 sono risultate irregolari (68 per cento) e i lavoratori irregolari sono stati 2.131 su 3.831 (56 per cento) mentre quelli in nero accertati sono stati 562 su 2.131 (il 26 per cento). Pescara ha un triste primato in questo campo perche' e' settima a livello nazionale per cio' che riguarda l'indice di incidenza delle morti sul lavoro (i casi sono stati otto).

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