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Pubblicato il 24/12/2012 09:09

Confartigianato Abruzzo, pressione fiscale aumentata del 22,6%

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Taffo: 'Il 16% delle imprese ha rinunciato ad assumere personale'

Pressione fiscale cresciuta del 22,6% in un anno per oltre 100.000 piccole e medie imprese abruzzesi. Aumento che costringe il 58% imprese a chiedere prestiti e dilazione pagamenti. Lo rileva la Confartigianato Abruzzo sulla base dell'ultima rilevazione dell'Osservatorio dell'associazione. 'Il nostro Osservatorio - spiega il presidente di Confartigianato Abruzzo, Angelo Taffo - ha 'misurato' proprio il peso e gli effetti della pressione fiscale di quest'ultimo anno sulle imprese: un sondaggio su un campione di imprenditori, ha rilevato che per il 74% delle imprese, pari a 100.000 aziende abruzzesi, la pressione fiscale e' cresciuta in media del 22,6% negli ultimi 12 mesi. Effetti negativi sull'occupazione: 'Il 16% delle imprese - prosegue Taffo - ha rinunciato ad assumere personale e il 14% ha dovuto licenziare i dipendenti o ricorrere agli ammortizzatori sociali. La rilevazione evidenzia, infine, che il contribuente, per fare il proprio dovere (circa il 58% degli intervistati, pari a 75.000 aziende), deve ricorrere a prestiti bancari o e' costretto a chiedere al fisco dilazioni di pagamento. Molti imprenditori, secondo la rilevazione, non potranno pagare le imposte per mancanza di liquidità'

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