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Pubblicato il 19/12/2012 13:01

Confindustria, il rinvio dei contributi per L'Aquila non risolve il problema

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Il presidente Mauro Angelucci: "La questione rimane aperta in tutta la sua drammaticità"

In una nota Confindustria Abruzzo interviene sul rinvio del pagamento dei contributi al 100% per le imprese del cratere. "“Il differimento al 31 gennaio dei termini per la restituzione dei benefici contributivi e fiscali concessi alle Imprese a seguito del Sisma Abruzzo 2009 non risolve assolutamente il problema: il danno per un territorio colpito da un evento devastante non è sopportabile”", si legge nella nota. 

"La questione - dice Mauro Angelucci, presidente di Confindustria Abruzzo - rimane in tutta la sua drammaticità. La restituzione richiesta a tutti i soggetti che hanno beneficiato di contributi per un importo superiore alla soglia “de minimis” di cui ai regolamenti dell’Unione Europea (200.000 Euro) avrà conseguenze veramente insostenibili, considerando che si tratta di un provvedimento del tutto inatteso, con ricadute economiche fortemente negative sui bilanci già consolidati delle imprese, conseguente peraltro ad un errore del Governo Italiano che non ha comunicato nei tempi stabiliti all’'UE quanto dovuto per la valutazione dell’aiuto in questione. Si tratta di un fatto per cui, per errore di altri, dovrebbero pagare pesantemente le conseguenze direttamente le Imprese, e quindi anche i cittadini colpiti dal terremoto del 6 Aprile 2009".

"E'’ evidente, inoltre, -continua il Presidente di Confindustria regionale- che di fatto, tutte le imprese risulteranno essere destinatarie di aiuti di Stato per un importo superiore alla soglia “de minimis”, e quindi saranno soggette alla restituzione dei benefici avuti con un danno enorme per l’economia dell’intero cratere sismico; per di più, gli interessati sono chiamati a restituire la totalità’ dell'’agevolazione concessa, e non solo della parte eccedente la soglia de minimis. Un tale provvedimento, quindi, non può essere sostenuto da un territorio già così provato dal sisma e alle prese con una difficile ricostruzione materiale e sociale, oltre che –non bisogna dimenticare- da un annoso processo di deindustrializzazione strutturale".”

"La concessione del beneficio sui contributi dovuti dalle Imprese, fu concesso alle Regioni Umbria e Marche in occasione del Sisma del 1997, ed è tema che riguarda anche i territori del Veneto, dell’Emilia Romagna e della Lombardia, colpiti dal sisma del 2012", ricorda Angelucci che lancia un appello alle Istituzioni per "sostenere con vigore nei confronti dell’UE l’'insostenibilità di un tale provvedimento, facendo valere, almeno in occasione di drammi conseguenti a eventi naturali, la voce di una parte dell’'Italia. A tal fine –- conclude il Presidente Angelucci – - abbiamo sollecitato da una parte lo stesso Presidente nazionale di Confindustria, Giorgio Squinzi, e, dall’altra, tutti i rappresentanti politici e istituzionali regionali -sia a livello locale che nazionale ed europeo- di dare forza alle ragioni e ai bisogni di una collettività, quale quella del cratere sismico, così fortemente in difficoltà economica e sociale."

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