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Pubblicato il 01/08/2013 20:08

Formazione, l'Abruzzo supera la media italiana

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Rapporto Istat

Tra il 2005 e il 2010 il 70% in più delle aziende italiane ha fatto seguire ai dipendenti attività di formazione. L'Italia è passata quindi dal 32,2% di aziende al 55,6% pur rimanendo al di sotto della media europea pari al 66%. Sono dati Istat relativi alla formazione delle imprese in Italia nel 2010. Sopra alla media nazionale è l'Abruzzo, che insieme al Molise supera la quota italiana e si attesta al 56.5%. 

A livello nazionale l'aumento più notevole si nota nelle aziende che hanno dai 10 ai 249 dipendenti mentre è in lieve aumento (+7%) per le aziende che hanno fino a 1.000 dipendenti. Rimane stabile la percentuale relativa alle aziende con più di 1.000 dipendenti che supera il 96%. QUOTE ROSA E QUOTE BLU Dal punto di vista della partecipazione per genere, nel 2010 la presenza femminile è pari al 33,9% mentre quella maschile è pari al 37,1%. Un aumento rispetto al 2005 che vedeva le quote rosa al 27,5% e quelle blu al 29,5%. CHI OFFRE PIÙ FORMAZIONE Le percentuali più alte relative alle aziende che svolgono attività di formazione, si hanno nei servizi finanziari e assicurativi (92,6%), nelle attività ausiliarie dei servizi finanziari (86%), nei servizi informatici e delle telecomunicazioni (74,8%), nella fornitura di servizi di rete (74,7%) e nel commercio (69,6%). Mentre il settore delle costruzioni si attesta al 66,7% e l'industria al 52,8%. TIPOLOGIE E MODALITÀ Nel 2010 il 25% delle aziende ha attivato esclusivamente i corsi di formazione obbligatori per legge quelli relativi alla sicurezza sul lavoro, alla salvaguardia della salute e alla protezione dell'ambiente. Nel 2005 erano solo il 3,8% delle aziende ad aver attivato questi corsi. Le modalità di formazione favorita dalle aziende sono quelle relative ai corsi esterni (72,5%) ed interni (55,9%). Le attività alternative ai corsi, come convegni e seminari, vengono utilizzate dal 26% delle aziende mentre, il 23,9% delle imprese, si affida al training job ovvero la formazione in situazione di lavoro.

Per gran parte delle aziende le competenze più importanti sono quelle relazionali con i clienti e i fornitori (per il 50%) e quelle relative al lavoro di squadra (per il 43,2%). Per il 57,9% delle imprese formatrici sono le competenze professionali tecnico-operative che richiedono attenzione alla formazione. LE IMPRESE CHE NON USANO I CORSI Per l'82% delle aziende la formazione non è necessaria in quanto il personale è già qualificato mentre il 26,6% considera troppo elevati i costi della formazione professionale. Nel 2010 le aziende con almeno 10 dipendenti hanno speso per i corsi di formazione, tra finanziamenti ricevuti e contributi pagati, 3.896 milioni di euro, con un costo medio per dipendente di 55 euro all'ora (la cifra scende a 51 euro per le aziende con più di 1.000 dipendenti). I NUMERI NELLE REGIONI Il 57% delle imprese del Nord, che vede ai primi posti le imprese delle Province di Bolzano e Trento, Friuli-Venezia Giulia e Valle d'Aosta, svolge attività di formazione. Subito dopo ci sono le regioni industrializzate di Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia. Al di sotto invece della media nazionale troviamo le rimanenti regioni, salvo l'Abruzzo e Molise, con il 56,5% di imprese di formazione, e l'Umbria, con il 55,6%.

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