Novità importanti che riguardano un settore sempre più prestigioso ma "strozzato" da una macchina burocratica che incide in media per 100 giornate di lavoro l'anno, pari ad oltre il 20% del tempo lavoro dell'impresa vitivinicola. "In tal senso - ha evidenziato Bosco - il pressing di Coldiretti ha determinato nel decreto Campolibero l'attivazione di un processo di semplificazione amministrativa su cui si sta ancora lavorando al fine di far confluire nella normativa in via di approvazione molti altri elementi tra cui un sistema informatico unico con semplificazione degli adempimenti; la revisione del sistema di certificazione dei vini; un'unica struttura di controllo per azienda; la revisione del sistema di vigilanza sul mercato oltre che la revisione del sistema sanzionatorio e le norme di tutela del made in Italy". Coldiretti, è stato ribadito nel convegno anche dal presidente regionale Domenico Pasetti , "sta lavorando a livello nazionale per un sistema di sburocratizazione del settore attraverso una proposta che prevede l'eliminazione o la semplificazione di almeno 40 tra gli adempimenti a carico delle imprese con una riduzione del 50% del tempo necessario alla burocrazia". Tra le cose da fare, lo sportelo unico degli adempimenti attraverso il fascicolo aziendale, valorizzando l'autocontrollo dell'impresa; controlli in azienda a campione basati su analisi dei rischi e rafforzamento di quelli sul mercato; revisione e coordinamento del sistema sanzionatorio; sportello unico per l'export dei vini, superando i vincoli che impediscono la vendita diretta di vini in ambito comunitario. "Ciò che vogliamo - è stato evidenziato da Pasetti - è far dimezzare il tempo perso dalle imprese con la burocrazia, semplificando ciò che è utile ed eliminando ciò che è superfluo". L'incontro di questa mattina è stata anche l'occasione per presentare l'accordo nazionale tra il Centro di assistenza agricola nazionale (CAA) di Coldiretti e l'Unione italiana vini per consentire alle strutture territoriali di fornire un servizio di assistenza altamente specializzato alle aziende di Coldiretti che aderiranno. Da qui, a livello regionale, la presentazione dell'Assistenza specialistica sul Vitivinicolo, un servizio che fornirà ai soci abruzzesi servizi e consulenza altamente specializzati su: valutazione della conformità legislativa delle etichette, supporto all'export, memorie difensive per contestazioni riguardanti etichettatura, fasi di produzione, documenti, registri, disciplinari e pratiche enologiche. Una assistenza specifica e una "newsletter" riservata ai clienti per comunicare in tempo reale tutte le novità del settore sia a livello comunitario che nazionale e regionale. "Il nostro obiettivo è dimezzare il tempo perso dalle imprese con la burocrazia, non solo a livello normativo, ma semplificando ciò che è utile semplificare" ha spiegato Bertinelli
Nuove necessità anche alla luce di una maggiore inclinazione del settore all'export, come confermano i dati sull'export su cui si sono soffermati Giuseppe Cavaliere dell'ufficio promozione delle produzioni della Regione Abruzzo e Tosca Chersich, dirigente dell'area promozione della Camera di Commercio di Pescara, che hanno testimoniato come gli enti pubblici possano contribuire con programmi specifici a valorizzare il prodotto soprattutto all'estero. Ma quali sono i paesi in cui il nostro vino è più apprezzato? Sicuramente la Germania (21%), gli Usa (16%), Canada (13%), ma anche Giappone (5%), Svezia (5%), Svizzera (7%). Nuovi mercati e nuovi scenari, da tenere a riferimento, come ha ribadito il presidente di Coldiretti Pasetti, sottolineando a chiusura del convegno che "il vino per l'Abruzzo resta un elemento trainante non solo in termini economici ma di immagine e prestigio, nonché di prospettive future". E in questa ottica, un immancabile riferimento a quella che sarà la più grnde occasione di promozione degli ultimi dieci anni. "L'Expo, ma ogni genere di iniziativa e strumento per la valorizzazione del vino - ha evidenziato Pasetti - sarà un treno da non perdere per dimostrare il primato della vitivinicoltura abruzzese e della qualità del suo vino nello scenario economico italiano, e non solo, con margini di crescita sempre più ambiziosi per gli imprenditori più attenti e lungimiranti e si saprà valorizzarlo adeguatamente. Il vino è oggi per l'Abruzzo - ha concluso Pasetti - un elemento di genuinità e di tradizione capace di farci conoscere nel mondo, e per questo va promosso in ogni modo".
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