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Pubblicato il 07/10/2012 23:11

La ricetta della Cgil per uscire dalla crisi

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Il segretario regionale Di Cesare illustra gli otto punti del sindacato

 

Rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, costituzione di un osservatorio sul credito, interventi in campo edile, investimenti, realizzazione di infrastrutture, etica e trasparenza nella politica, tassazione, risorse comunitarie: sono i punti contenuti nella ricetta elaborata dalla Cgil Abruzzo per affrontare la crisi che sta interessando la regione, altrimenti si rischia 'di non uscirne o di uscirne malconci'.

'Vogliamo analizzare e rappresentare una situazione di precarieta' - ha affermato in conferenza stampa il segretario regionale della Cgil, Gianni Di Cesare - che si sposta dall'industria alla societa' intera e riguarda in maniera diffusa tutti, dalle piccole e medie imprese fino alle grandi multinazionali. Il nostro appello e' rivolto ai governi, alle associazioni datoriali, alle banche, a Bankitalia, alle Confindustrie e alla Regione Abruzzo. Vogliamo portare questa crisi a Roma'.

Otto i punti illustrati dal segretario: 'la cassa integrazione in deroga - ha sottolineato - deve essere rifinanziata, con una distinzione tra quella per il cratere sismico e quella per il resto della regione. Sul fronte credito e' necessaria trasparenza da parte delle banche e vogliamo che la Banca d'Italia contribuisca alla costituzione di un osservatorio sul credito in Abruzzo'.

'Il pacchetto Presto, sottoscritto dalla Consulta del Patto per lo Sviluppo - ha proseguito -, potrebbe essere una buona dote ed e' alla prova dei fatti. C'e' bisogno dell'impegno di imprese e associazioni di categoria, perche' non e' possibile mettere in moto il pacchetto senza investimenti da parte delle imprese private. In materia di edilizia, inoltre, sono necessari interventi massicci sull'housing sociale e l'avvio di 500 nuovi cantieri nei prossimi mesi tra L'Aquila e il cratere sismico'.

'Sono inoltre fondamentali - ha aggiunto Di Cesare - i rapporti tra Governo e multinazionali nell'ambito del decreto 'trasforma-Italia'. Alcune aziende in crisi sono di grandi dimensioni e solo un intervento nazionale puo' aiutare. Bisogna aprire definitivamente dei tavoli di confronto e ridefinire l'elenco aziende in crisi. L'Abruzzo, poi, faccia un'infrastruttura, anche una sola: un porto - ha evidenziato il segretario -, per commercializzare le merci'.

Di Cesare si e' soffermato anche sulla necessita' di un''operazione trasparenza' in politica, sulla tassazione e su eventuali investimenti 'visto che la sanita' ha fatto registrare un avanzo di 107 milioni di euro', e sulla programmazione europea 2014-2020, chiedendo, tra l'altro, un incontro tra la politica locale e i parlamentari abruzzesi.

'Sosterremo questi punti promuovendo numerose iniziative, assemblee con i lavoratori, partecipando alla manifestazione nazionale prevista per il 20 ottobre a Roma, dove vorremmo portare l'Abruzzo della crisi - ha concluso il segretario della Cgil -. Vogliamo che la battaglia continui perche' la situazione e' molto delicata. Sono fondamentali uno slancio e, soprattutto, la capacita' di battersi su tali questioni'. 

 

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