Rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, costituzione di un osservatorio sul credito, interventi in campo edile, investimenti, realizzazione di infrastrutture, etica e trasparenza nella politica, tassazione, risorse comunitarie: sono i punti contenuti nella ricetta elaborata dalla Cgil Abruzzo per affrontare la crisi che sta interessando la regione, altrimenti si rischia 'di non uscirne o di uscirne malconci'.
'Vogliamo analizzare e rappresentare una situazione di precarieta' - ha affermato in conferenza stampa il segretario regionale della Cgil, Gianni Di Cesare - che si sposta dall'industria alla societa' intera e riguarda in maniera diffusa tutti, dalle piccole e medie imprese fino alle grandi multinazionali. Il nostro appello e' rivolto ai governi, alle associazioni datoriali, alle banche, a Bankitalia, alle Confindustrie e alla Regione Abruzzo. Vogliamo portare questa crisi a Roma'.
Otto i punti illustrati dal segretario: 'la cassa integrazione in deroga - ha sottolineato - deve essere rifinanziata, con una distinzione tra quella per il cratere sismico e quella per il resto della regione. Sul fronte credito e' necessaria trasparenza da parte delle banche e vogliamo che la Banca d'Italia contribuisca alla costituzione di un osservatorio sul credito in Abruzzo'.
'Il pacchetto Presto, sottoscritto dalla Consulta del Patto per lo Sviluppo - ha proseguito -, potrebbe essere una buona dote ed e' alla prova dei fatti. C'e' bisogno dell'impegno di imprese e associazioni di categoria, perche' non e' possibile mettere in moto il pacchetto senza investimenti da parte delle imprese private. In materia di edilizia, inoltre, sono necessari interventi massicci sull'housing sociale e l'avvio di 500 nuovi cantieri nei prossimi mesi tra L'Aquila e il cratere sismico'.
'Sono inoltre fondamentali - ha aggiunto Di Cesare - i rapporti tra Governo e multinazionali nell'ambito del decreto 'trasforma-Italia'. Alcune aziende in crisi sono di grandi dimensioni e solo un intervento nazionale puo' aiutare. Bisogna aprire definitivamente dei tavoli di confronto e ridefinire l'elenco aziende in crisi. L'Abruzzo, poi, faccia un'infrastruttura, anche una sola: un porto - ha evidenziato il segretario -, per commercializzare le merci'.
Di Cesare si e' soffermato anche sulla necessita' di un''operazione trasparenza' in politica, sulla tassazione e su eventuali investimenti 'visto che la sanita' ha fatto registrare un avanzo di 107 milioni di euro', e sulla programmazione europea 2014-2020, chiedendo, tra l'altro, un incontro tra la politica locale e i parlamentari abruzzesi.
'Sosterremo questi punti promuovendo numerose iniziative, assemblee con i lavoratori, partecipando alla manifestazione nazionale prevista per il 20 ottobre a Roma, dove vorremmo portare l'Abruzzo della crisi - ha concluso il segretario della Cgil -. Vogliamo che la battaglia continui perche' la situazione e' molto delicata. Sono fondamentali uno slancio e, soprattutto, la capacita' di battersi su tali questioni'.
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