Presidio con blocco stradale dei lavoratori dell'ipermercato Metro di San Giovanni Teatino, davanti alla sede della Provincia di Chieti, per protestare contro la decisione della societa' Metro Italia Cash & Carry Spa di licenziare 26 degli 84 dipendenti del punto vendita. Contestualmente, all'interno dell'edificio, si e' svolto un incontro istituzionale nel corso del quale l'azienda si e' detta indisponibile all'utilizzo degli ammortizzatori sociali.
Al vertice hanno preso parte, tra gli altri, l'assessore provinciale al Lavoro, Daniele D'Amario, un funzionario del settore Lavoro della Provincia, rappresentanti della Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e UilTucs-Uil, assieme alle rsa del punto vendita.
Gli esponenti istituzionali presenti hanno tentato di mediare con i vertici aziendali, spingendo per il ricorso agli ammortizzatori sociali, fortemente sostenuto dai sindacati, ma la societa' ha ribadito il suo 'no' ed ha proposto alle parti sociali di firmare un accordo. I sindacati, pero', hanno rifiutato in quanto 'volevano proporci la cassa integrazione, ma senza rotazione, cioe' nulla'.
'A questo punto - afferma il segretario della Fisascat-Cisl, Davide Frigelli - organizzeremo nuovi scioperi ed incontri a livello nazionale, perche' pare che il 'format' adottato qui dalla Metro verra' applicato anche in punti vendita di altre citta' e questo vuol dire licenziamenti immediati anche altrove. Faremo ulteriori tentativi - aggiunge -, ma l'azienda sembra ferma sulle sue posizioni'.
Sindacati di categoria e lavoratori rilanciano, inoltre, l'appello inviato nei giorni scorsi alle istituzioni locali, affinche' si impegnino per trovare una soluzione alla vicenda.
Diversi rappresentanti sindacali di altre Metro italiane sono giunti a Chieti, per partecipare al presidio e sostenere i colleghi di San Giovanni Teatino.
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