Mobilitazione dei lavoratori della societa' Alto Sangro Ambiente, che gestisce l'impianto di compostaggio di Castel di Sangro. Lo stato di agitazione dei quindici dipendenti dell'azienda e' stato proclamato dalla Fit-Cisl della provincia dell'Aquila, per il mancato pagamento delle ultime mensilita'. La minaccia del sindacato, in mancanza di quelle che definisce ''soluzioni idonee a garantire il funzionamento dell'azienda e il pagamento regolare delle maestranze'', e' quella di bloccare l'impianto''. ''I lavoratori della societa' Alto Sangro Ambiente, che gestisce i servizi di igiene ambientale nella zona compresa tra Castel di Sangro, Rivisondoli, Barrea e Civitella Alfedena, non percepiscono lo stipendio dallo scorso mese di giugno - sottolinea Angelo De Angelis, segretario Fit-Cisl della provincia dell'Aquila -, le maestranze sono in cassa integrazione a rotazione, in quanto l'impianto non funziona a pieno regime, ma i fondi per la cassa sono terminati e i lavoratori non percepiscono alcun sussidio''. ''Abbiamo inviato una nota agli organi competenti - dice il sindacalista -, la societa' Alto Sangro Ambiente, la Comunita' montana Alto Sangro e Altopiano Cinque Miglia, il commissario ad acta, la Regione e i sindaci del comuni interessati. E' in atto un progetto di ristrutturazione dell'impianto di compostaggio di Castel di Sangro, la cui societa' di gestione e' stata commissariata un anno fa, proprio a causa delle difficolta' economiche in cui versava l'azienda. La mancata presa di posizione della proprieta', delle amministrazioni comunali interessate e l'estremo disinteresse dei vari enti deputati al buon funzionamento dell'impianto stanno producendo ricadute negative sui lavoratori'' conclude il sindacato.
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