L'86% degli stranieri residenti in Italia vive al Centro-Nord (35,2% nel Nord-ovest, 26,6% nel Nord-est e 24,2% al Centro) mentre al Sud vi e' soltanto il 14% dei residenti stranieri. E' quanto si legge nel censimento sulla popolazione straniera residente in Italia presentato oggi dall'Istat.
Nel Mezzogiorno il valore piu' alto della media della ripartizione e' quello relativo all'Abruzzo (5,7%)e i valori piu' elevati sono quelli delle province di l'Aquila (7%), Teramo (6,8%).
Per quanto riguarda il territorio, le concentrazioni risultato piuttosto disaggregate: ad esempio, il 23,4% degli stranieri e' iscritto nelle anagrafi dei comuni della Lombardia, ben l'8,2% nella sola provincia di Milano, mentre le regioni del Sud, nel loro complesso, ospitano il 10,0% del totale degli stranieri residenti in Italia. Altre regioni con un numero elevato di cittadini stranieri sono il Veneto (11,1% di tutti gli stranieri residenti in Italia), l'Emilia-Romagna (11,1%), il Lazio (10,9%), in cui la maggioranze degli stranieri e' concentrata nella provincia di Roma: 8,7% del totale. Una quota importante di popolazione straniera (1.570.763 unita', pari al 35,8% del totale della popolazione straniera residente), inoltre, si concentra nei capoluoghi di provincia. Questa concentrazione e' particolarmente spiccata al Centro (43,9%), probabilmente anche data la presenza della capitale, mentre lo e' meno al Sud (23,8%). La distribuzione sul territorio resta fortemente disomogenea, nonostante la crescita relativa della popolazione straniera sia stata superiore proprio laddove minore e' il suo ammontare: nel Sud (+12%) e nelle isole (+10,9%). Le regioni che hanno fatto registrare il massimo incremento sono Puglia (+14,9%), Sardegna (+14,5%), Campania (+12,5%): si tratta di incrementi superiori a quelli registrati per regioni storicamente molto attrattive per l'immigrazione dall'estero come il Veneto (+6,1%), la Lombardia (+8%) o l'Emilia-Romagna (+7,4%). A livello regionale le differenze si manifestano in modo ancora piu' evidente. L'incidenza assume valore massimo in Emilia-Romagna, dove la popolazione straniera rappresenta l'11,2% del totale dei residenti, in Lombardia (10,5%) e Veneto (10%). Al Centro i livelli sono leggermente piu' contenuti, ma spicca l'Umbria, dove il tasso e' pari al 10,5%. Si tratta di un livello che eguaglia quelli propri delle citate regioni del Nord. Nel Mezzogiorno il valore piu' alto della media della ripartizione e' quello relativo all'Abruzzo (5,7%). Scendendo ulteriormente nel dettaglio territoriale si notano livelli particolarmente elevati dell'incidenza della popolazione straniera in alcune province del Nord, dove su dieci cittadini residenti, almeno uno e' di cittadinanza straniera. Si tratta delle province di Piacenza (13,5%), di Brescia, Mantova, Reggio nell'Emilia, Modena (tutte province con valori intorno al 12-13%), Parma, Milano, Cremona, Treviso, Verona (per le quali i valori superano l'11%). Al Centro, oltre alla provincia di Prato (14,7%) che presenta un valore dell'incidenza superiore a quelli delle province del Nord, spiccano i livelli vicini all'11% delle province di Firenze, Perugia e Macerata.
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A livello provinciale il miglior risultato è di Teramo
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