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Pubblicato il 02/09/2013 08:08

Serate archeologiche a Capistrello in piazza Sant'Antonio

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Anche quest'anno si rinnova l'appuntamento con Serate Archeologiche, sabato 7 e domenica 8 settembre a Capistrello in piazza Sant'Antonio.
L'appuntamento, nato da un'idea dell'associazione culturale CIC (Centro Iniziative Culturali) di Capistrello, si propone di divulgare attraverso l'aiuto di docenti ed esperti la conoscenza dell'archeologia, dai grandi temi, al territorio. L'obiettivo secondo gli organizzatori è far prendere consapevolezza attraverso la conoscenza, dell'importanza che l'archeologia e più in generale i beni culturali, possono avere per il Paese e il territorio, come recita l'articolo 9 della nostra costituzione, fornendo un valido contributo di sviluppo e sostenibile e occupazione alle aree interne della regione.
Quest'anno ci dice Augusto Bisegna del CIC grazie al patrocinio del Comune di Capistrello e il prezioso contributo dell'Università de L'Aquila e della Soprintendenza d'Abruzzo, siamo riusciti ad organizzare questa IV edizione di Serate Archeologiche.
Nella prima serata, quella del sabato usciremo, ma solo apparentemente, dal tema archeologico tout court, il paesologo Franco Arminio, che ringraziamo per la sua disponibilità, sarà con noi per presentare il suo ultimo libro: "Geografia commossa dell'Italia interna", insieme a lui, animeranno la serata, Rosario Iaccarino (responsabile nazionale della formazione della Fim Cisl) e di Vincenzo Nuccetelli delegato della regione Abruzzo dell'associazione Borghi Autentici. Arminio ci racconterà, facendoci guardare allo specchio, del "commovente" viaggio nelle aree interne dell'Appennino, l'osso d'Italia, un lavoro di "scavo archeologico" nell'abbandono di una Italia "desolata e perduta, eppure saggia e orgogliosa" un lavoro poetico, ma allo stesso tempo pragmatico e propositivo che ci aiuterà a scavare anche nel nostro territorio alla ricerca dell'Italia perduta.
La seconda serata , quella del sabato, sarà dedicata all'archeologia in senso stretto e precisamente all'Emissario del Fucino. L'opera imponente dell'ingegno dell'uomo che ha plasmato e condizionato l'intero territorio della Marsica e il paese di Capistrello. Il prof. Ezio Burri dell'Università de L'Aquila e le dott.sse Amalia Faustoferri ed Emanuela Ceccaroni della Soprintendenza Archeologica d'Abruzzo ci accompagneranno lungo la storia per capire meglio l'opera, la sua importanza e le prospettive per una sua valorizzazione e fruizione.
Mentre il dott. Angelo Fracassi del CIC, guiderà attraverso il sottile filo rosso che lega l'opera alla storia del paese di Capistrello ai sui scalpellini e ai suoi minatori.

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