"Se l'Istat rileva che la spesa della famiglie resta al palo, la spiegazione purtroppo e' semplice: piu' di un italiano su due, secondo nostre rilevazioni, non arriva alla fine del mese". E' quanto afferma Confesercenti in una nota. "Inoltre se guardiamo all'uso del bonus fiscale, un sondaggio Confesercenti-Swg mostra come solo il 26% di chi ha ricevuto il bonus Irpef lo ha destinato principalmente alla spesa, mentre il restante 74% lo ha usato per ricostituire il risparmio (35%) o per pagare debiti pregressi (39%)". Secondo l'associazione "questa e' la conseguenza di una recessione che e' mutata in stagnazione". Tanto che quest'anno la ripresa della spesa delle famiglie sara' ancora minima: secondo il rapporto Confesercenti-Ref senza una forte svolta il 2015 non si presenta con le caratteristiche di un'economia in grado di voltare pagina. Lo scenario migliora, ma non tanto da far prevedere benefici consistenti per il mercato interno e per la occupazione. Il Pil dovrebbe infatti salire dello 0,9%, i consumi delle famiglie di un timido 0,7%, mentre gli investimenti fissi lordi tornerebbero in territorio positivo con un 1,6%. Si attenuerebbe invece il rischio deflazione, con un'inflazione che passera' dallo 0,4% di quest'anno allo 0,7% dell'anno prossimo. Resta pero' alto il tasso di disoccupazione che scende dal 12,5% del 2014 al 12,3% del 2015. E si profila ancora un record del debito pubblico che arriverebbe al 136,7% nel 2015, salendo quindi di un punto percentuale rispetto al 2014. L'indebitamento netto sara' invece in calo dal 3% al 2,7% della anno prossimo. Per questo, Confesercenti ritiene centrale varare un nuovo intervento sul fisco a partire dall'estensione del bonus di 80 euro ai pensionati entro i 25.000 euro di reddito annuo per proseguire con il taglio di almeno due punti delle aliquote Irpef. Il costo andrebbe neutralizzato riprendendo una coraggiosa politica di tagli della spesa e degli sprechi
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: