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Pubblicato il 06/03/2014 22:10

Dog Village, un amore a quattro zampe

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di Giulia Grilli

"Meticolosamente addestrato, l'uomo può diventare il miglior amico del cane". E' Carmelita Bellini del Dog Village di Montesilvano a farmi leggere questa frase con più attenzione, posta sul cancello di ingresso della struttura, mentre il branco di orfanelli scodinzolanti aspetta il nostro ingresso per qualche carezza.

 

Capisco immediatamente il pensiero di una donna che ha dedicato, e continua a dedicare, la sua vita ai nostri amici a quattro zampe. Perché prima di acquistare o adottare un cane, l'uomo deve imparare un linguaggio a lui sconosciuto, per accogliere un nuovo membro della famiglia, il suo animale.

 

 

Troppo facile cedere allo sguardo languido di un essere vivente pronto ad amare incondizionatamente. Eppure, dietro alla scelta di condividere un pezzo della propria esistenza con il miglior amico dell'uomo, sarebbe necessario avere preparazione e consapevolezza. Questo è un punto fondamentale per Carmelita. "E' importante considerare le spese per le visite veterinarie, per i vaccini annuali, per il cibo, per l'antiparassitario: il cane è un bene di lusso! Non basta il capriccio di un figlio o di un nipote, bisogna rendersi conto della responsabilità che si sceglie di affrontare".

 

Sono passati più di trent'anni da quando questa donna, ritornata nella sua terra d'origine con il marito, ha iniziato la sua avventura da "canara". Insolita, certo, quando in tacchi, abito elegante e foulard si presentava per salvare un randagio da morte certa, perché agli inizi della sua avventura i cani venivano ancora soppressi. "Dopo le parentesi toscane e marchigiane, tornai a vivere in Abruzzo. La mia casa era nella zona della pineta di Pescara, davanti al mio amato mare, ma all'epoca non sapevo se per strada ci fossero più prostitute o cani randagi e ciotole vuote". Furono la vista dell'accalappiacani, il terrore negli occhi dell'animale, le urla, l'odore degli escrementi e il cappio al collo a scuotere per sempre la vita benestante di Carmelita. Da allora in poi la lotta al randagismo, la promozione della sterilizzazione e l'aiuto al cittadino sono diventati una vocazione.

 

 

Mi mostra tutta la struttura del Dog Village, le mura colorate, le aree dedicate ai cani ciechi, mentre il biondino di piccola taglia ci accompagna nel tour. "Questo è il mio segretario, mi segue ovunque! E pensare che me l'hanno portato dicendomi di stare attenta perché mordeva. Guarda com'è socievole oggi. Questo grazie all'equilibrio del branco, alla libertà che hanno i cani, perché il Dog Village sembra un parco, una struttura funzionale, e non chiamatelo canile, lo vieto!".

 

"Il segretario"


Si avvicinano con i loro nasi umidi ogni volta che mi abbasso per scattare una foto. Non resistono al contatto, alla curiosità, a qualche secondo di amore. "Oggi il randagismo non esiste più, abbiamo tolto dalle strade quasi tutti i cani. Il problema, a monte, è quello del controllo delle nascite. Perché quando l'allevamento diventa casalingo, e sfugge alla normativa, il fenomeno diventa incontenibile. Tutti vogliono il cane, ma sai quante persone mi chiamano perché dopo quattro o dieci anni me lo vogliono riportare? Riportare...per me questo termine non esiste! E allora, tutta la mia esperienza serve per risolvere i problemi delle persone, per trovare un'alternativa, per fare consulenza".

 

Carmelita mi racconta la storia di Nuvola, segnalata qualche anno fa dalle telefonate dei cittadini di Vasto, Fossacesia, Francavilla e Montesilvano. La cagnetta viaggiava con una signora vagabonda, attaccata ad un carrozzino con una corda che le feriva il collo. Adottata ben tre volte, si è ripresentata puntualmente ai cancelli del Dog Village, dove oggi vive con gli altri cani. Poi c'è il grande recinto degli anziani ritirati dalle strade di Pescara e Montesilvano. Stanno morendo uno dopo l'altro, ma almeno, nei loro ultimi passi lenti e pesanti, c'è la dignità di una vita rispettata.

 

 

 

"Sai di cosa avrebbe bisogno la nostra provincia? Di un pronto soccorso alla portata di tutti, perché le persone la notte possono avere problemi e urgenze con i loro animali. Sarebbe giusto accogliere il primo soccorso a prezzi accessibili, aumentare le aree di aggregazione, e sviluppare servizi al cittadino come l'educatore cinofilo, perché il cane non è un gioco e deve diventare una scelta consapevole!".

 

La saggia canara mi confida le sue paure, come quella di un ritorno al passato perché "più scendiamo a livello sociale, più la gente desidera un cane. La crisi ti emargina, ti fa sentire solo, e l'animale riempie quel vuoto, ma poi iniziano i problemi e si passa all'abbandono per le strade. Il randagismo esiste perché nessuno lo ha mai risolto alla radice".

 

 

Alla fine la guardo, circondata da meticci che giocano tra di loro, che si rincorrono o che prendono il sole in una giornata che anticipa l'arrivo della primavera. Le chiedo "Che cosa sono per te i cani?". E dopo un attimo di silenzio e un sorriso emozionato mi risponde "Loro ti regalano una gioia infinita, senso di libertà, ti avvicinano alla natura. Le passeggiate più belle sono quelle in compagnia del tuo amico a quattro zampe. E pensare che io ne avevo paura. E' solo grazie a questi animali se ho acquisito maggiore sicurezza in me stessa, perché oggi sarei capace di fare qualsiasi cosa senza timore...mi hanno cambiato la vita".

 

Saluto Carmelita e chiudo il cancello dietro di me. I cani mi guardano mentre me ne vado, scatenando quel senso di compassione, quel desiderio di salvarli, tutti. Ognuno di loro meriterebbe una famiglia, una lunga dose di carezze, un posto sul divano di casa. Eppure li vedo, scodinzolanti, rispettati e amati da chi si prende cura di loro quotidianamente, con enormi sacrifici. Se potessero parlare, forse, mi direbbero che in fondo sono felici così...

 

 

 

 

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