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Pubblicato il 06/08/2015 10:10

Mediterranea, un racconto tra stand e cooking show

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di Giulia Grilli

Giunta alla trentesima edizione, Mediterranea si conferma la più grande e longeva mostra dei prodotti agroalimentari d'Abruzzo, tenutasi al Porto Turistico di Pescara dal 31 luglio al 2 agosto. Olio, vino, pasta e cereali, formaggi e latticini, salumi, legumi, zafferano, tartufi, spezie, ortaggi, pane, dolci e prodotti da forno, conserve e sott'oli, miele, liquori. Tra gli stand non mancava proprio nulla, comprese tre isole tematiche: quella della Birra, dello Street Food e del Biologico.

 

Imperdibili gli appuntamenti stellati nell'organizzazione 2015: Marcello Spadone del ristorante La Bandiera (Civitella Casanova) e William Zonfa del ristorante Magione Papale (L'Aquila) sono stati i protagonisti dei cooking show e delle degustazioni, assieme alla serata dedicata agli astri nascenti dell'Ipssar De Cecco.

 

La varietà delle eccellenze territoriali e delle produzioni artigianali è la vera chiave del successo dell'agroalimentare abruzzese. Qualità e bontà sono, senza alcun dubbio, gli elementi di forza di tutto ciò che è possibile trovare in questa regione che non smette mai di stupire. Dalle "pizzonte" ai salumi, dai bocconotti alla liquirizia Menozzi, fino ai famosissimi formaggi di Scanno del pastore Gregorio Rotolo, il pubblico ha affollato gli stand tra assaggi e acquisti.

 

 

Sull'importanza della tradizione e della necessità di rinnovarla, William Zonfa ha incentrato il suo cooking show, evento conclusivo dell'intera manifestazione. Con l'ausilio di video, immagini e impiattamenti live, lo chef ha mostrato al pubblico come preparare un Sanwich di triglia, un Sanwich di Pollo, Pollo e funghi, Cicoria Aglio Olio e Peperoncino.

 

Grazie a una tecnica sublime, lavorazioni maniacali ed elaborate, come essicazioni, cotture a bassa temperatura ed estrazioni, queste ricette popolari hanno assunto una nuova forma e una nuova anima, sconvolgendo le consuetudini culinarie casalinghe.

 

 

La semplicità della cucina povera viene riadattata dalla creatività di un uomo che si diverte ad ingannare gli occhi e che, puntando sulla continua ricerca della concentrazione del sapore, riesce a regalare percezioni sensoriali più profonde. Il gusto si amplifica, le consistenze diventano musicali, e ogni singolo ingrediente padroneggia senza mai imporsi.

 

Due i piatti serviti ai tavoli: un Distillato di Fagiolini Gamberi e Gregoriano, un Morbido di Arancia, Olive Nere e Gelato al Timo, accompagnati da una selezione di vini della cantina Marramiero.

 

 

Tripudio di colori nella prima portata: sullo sfondo bianco della porcellana spicca il verde brillante di un distillato limpidissimo, su cui sono adagiate delle palline di crudo di gamberi rossi, condite con Gregoriano (formaggio a pasta molle dal sapore deciso) grazie al quale la sapidità si accentua, mentre la scorza di limone e la menta regalano note più fresche.

 

La base di fagiolini è un vero concentrato di bontà, preparata sbollentando i legumi per pochissimo tempo e pressandoli per farne uscire il liquido. Quest'ultimo viene messo a riposare in una brocca di vetro per un giorno durante il quale le parti pesanti si separano da quelle più leggere. Infine, si filtra il tutto ottenendo un distillato limpido.

 

 

Ma la sorpresa che William riserva con il dessert è a dir poco straordinaria. Una sinfonia di amaro, acido, dolce e salato per un equilibrio assoluto che, con il suo Morbido di Arancia, Olive Nere e Gelato al Timo, rende tutti estasiati. "Voglio farvi alzare dal tavolo con il sorriso" aveva anticipato lo chef, e dopo un viaggio nel suo mondo delle meraviglie, come dargli torto? Tutti felici, e alla prossima mostra Mediterranea.

 

 

Foto di Giulia Grilli

 

 

 

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