Madre e figlia passano dieci giorni in uno degli hotel piu' rinomati di Pescara, nel pieno della stagione estiva e se ne vanno senza pagare un conto da 1.500 euro. Sono le accuse a carico di una donna che nel 2012, dal 13 al 23 di agosto, soggiorno' in compagnia della figlia di 9 anni nell'hotel Carlton, sul lungomare della citta' adriatica. L'imputata, accusata di insolvenza fraudolenta, non si e' presentata al processo, mentre in aula, di fronte al giudice Francesca Manduzio, sono sfilati la direttrice dell'hotel, che ha sporto querela e altri due membri dello staff. La sentenza sara' emessa il 23 gennaio del prossimo anno. Nel frattempo, i testimoni hanno ricostruito la vicenda riferendo che la carta di credito della donna, per una svista del personale, non fu sottoposta alla verifica relativa alla copertura dell'importo preventivato. La signora, che appariva distinta e ben vestita, non desto' alcun sospetto negli addetti dell'albergo. Soltanto dopo che i carabinieri di Pescara si recarono nell'hotel, per consegnare una notifica alla signora, venne chiesto alla donna di presentare la propria credito. La carta fu consegnata dalla bambina e risulto' scoperta. Alla richiesta di spiegazioni da parte del personale dell'albergo, la donna rispose che avrebbe comunque saldato il conto alla fine del soggiorno. Il giorno della partenza, pero', madre e figlia fecero perdere le loro tracce, lasciando nella stanza soltanto una valigia vuota
immagine di repertorio
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