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Pubblicato il 22/03/2014 21:09

Berlusconi: i miei figli non si candidano

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Silvio Berlusconi smentisce le voci che da giorni si rincorrono sulla stampa di un'imminente "discesa in campo" di uno dei suoi figli per le elezioni europee di maggio.

Il palcoscenico lo mette a disposizione Marcello Fiori, coordinatore dei club 'Forza Silvio' ed ormai entrato in quelli che possono essere considerati come i nuovi fedelissimi dall'ex capo del governo. Non e' un caso infatti che Berlusconi abbia deciso di partecipare di persona alla prima riunione dei club della provincia di Roma evitando accuratamente per tutto il comizio (oltre un'ora) di nominare la parola partito. Sono ormai i club il progetto a cui guarda e che hanno sempre piu' spazio rispetto alla "vecchia" Forza Italia. E non e' un caso che all'iniziativa non ci fosse nessun big azzurro. Gli unici parlamentari presenti erano Polverini, Gasparri e Abrignani. Tra le assenze doc anche quella di Francesca Pascale, compagna di Berlusconi e di solito sempre in prima fila nelle iniziative pubbliche. Nonostante Giovanni Toti, consigliere dell'ex premier, provi a calmare le acque scrivendo di prima mattina su twitter che "in Forza Italia non c'e' nessun contrasto interno", la situazione e' tutt'altro che tranquilla ed il caos intorno alle liste di candidati per le elezioni europee mette in evidenza lo scontro tra la classe dirigente azzurra e l'ormai famoso 'cerchio magico' intorno a Berlusconi, reo a sentire i dirigenti di Fi, di voler fare un 'repulisti' della nomenclatura azzurra. Il botta e risposta ieri a mezzo stampa tra la Pascale e Nicola Cosentino sono solo l'ultimo esempio. Ed oggi non sono passate inosservate le parole di Claudio Scajola, ex coordinatore azzurro, uomo della prima ora di Forza Italia che non lesina critiche: "Abbiamo perso appeal" ed e' per questo "che bisogna candidare persone di peso". Nessun nome ma e' evidente che il riferimento e' alla possibilita', per ora messa in stand by, di candidare parlamentari, a partire da Raffaele Fitto, nelle liste per le elezioni di maggio. Berlusconi si chiama fuori dalla mischia. Evita di toccare l'argomento con la consapevolezza pero' di trovare una soluzione in vista anche del 10 aprile, giorno in cui il tribunale di Milano decidera' del suo destino.

Berlusconi davanti ai militanti dei circoli evita l'argomento sfoderando per un'ora tutti i cavalli di battaglia: i quattro colpi di Stato, gli attacchi alla magistratura ("ormai e' un contropotere dello Stato) la necessita' di portare a casa le riforme. Unica novita' l'attacco, questa volta piu' diretto, a Matteo Renzi. L'occasione la offre il duro attacco del presidente di Confindustria Squinzi che il Cavaliere usa come pretesto per "consigliare" al presidente del Consiglio l'atteggiamento da tenere in Europa dove bisogna andare non per "ricevere sorrisi e pacchi sulle spalle" ma "consapevoli dei propri diritti e se qualcosa non va, mettere il veto". Infine l'appello alla platea di impegnarsi per le prossime elezioni con l'obiettivo di "convincere gli indecisi e gli elettori dei Cinque Stelle delusi dai loro parlamentari". 

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