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Pubblicato il 27/03/2014 10:10

Berlusconi impegnato su due fronti

berlusconi, aria che tira

La decisione del Tribunale il prossimo 10 aprile tiene impegnato Silvio Berlusconi che e' concentrato anche sulla questione delle candidature. L'ex premier attende con ansia e non poca angoscia il giorno in cui la sua agibilita' politica - che sia l'affido ai servizi o gli arresti domiciliari - subira' un altro duro colpo. E allora, l'unica arma che gli resta, scartata l'ipotesi di candidarsi alle europee nonostante il divieto imposto dalla legge, e' quella di continuare a godere dei riflettori offertigli da Renzi. Al quale, il leader azzurro ha gia' provveduto ad inviare un messaggio chiaro: senza Forza Italia nessuna riforma sara' possibile in Parlamento. Due gli esempi forniti nelle ultime ore al presidente del Consiglio. Le norme sul voto di scambio alla Camera e il ddl Delrio sull'abolizione delle province. Insomma, ha ripetuto anche oggi Berlusconi ai fedelissimi in un pranzo a palazzo Grazioli dove tra gli altri era presente anche Verdini - la longa manus del Cavaliere nelle trattative con Renzi - se il premier vuole incassare il via libera alla riforma del Senato e del Titolo V deve fare i conti non noi e mantenere la parola sull'Italicum. E la prima richiesta messa sul tavolo e' uno dei cavalli di battaglia di sempre del leader azzurro: piu' poteri al premier. Idea che, riferisce una fonte forzista ben informata sullo stato dei 'contatti' - ha solleticato non poco lo stesso Renzi. La trattativa sarebbe gia' a buon punto, viene spiegato, tanto che il premier con gli 'ambasciatori' azzurri avrebbe gia' assicurato l'ok del suo partito (per la verita' nel Pd non tutti sono d'accordo sull'introduzione di norme che diano troppo potere al presidente del Consiglio). Berlusconi non vuol perdere il treno delle riforme e conta sulla 'ambizione' del giovane rottamatore per restare protagonista della partita. Tanto piu', in vista del periodo non cosi' breve in cui dovra' per forza di cose restare ai 'margini' della scena politica. Ma certo l'ex premier sa anche di dover risolvere, prima del 10 aprile, i problemi interni a Forza Italia. Che anziche' diminuire aumentano: oltre ai malumori per le candidature alle europee, si aggiungono ora le fibrillazioni sulle liste e sui nomi per le amministrative. E l'ex premier sa che per portare avanti la sua strategia sulle riforme, ha bisogno di un partito unito e che voti compatto

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