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Pubblicato il 23/03/2013 23:11

Bersani a caccia dei numeri per il Governo

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E' partita la caccia ai numeri per formare il governo non toglie il sonno per Pier Luigi Bersani. Il premier incaricato ha iniziato il primo giro di consultazioni con l'Anci e con il Terzo Settore. Il premier incaricato ha deciso di giocarsi fino in fondo le carte, cercando un terreno comune con Pdl e Lega in vista degli incontri tra martedi' e mercoledi'. La strada resta su un doppio binario, che separa il dialogo sulle riforme, cariche istituzionali incluse, dal governo monocolore Pd. Ma ora Bersani pensa che 'un equilibrio' si possa trovare e lunedi' sera in direzione provera' a convincere chi recalcitra verso ogni forma di collaborazione con il Cavaliere.

Solo martedi' il leader Pd entrera' nel vivo, incontrando i partiti. La scelta di cominciare dalle forze sociali, che in coro premono per 'un governo per il paese', e la decisione di incontrare ogni gruppo parlamentare, anche i minori, lascia intendere che il premier incaricato prende tempo rispetto al Quirinale, dove probabilmente andra' a riferire solo giovedi'.
Tempo necessario, e chissa' se sufficiente, per trovare quei 35-40 voti necessari per convincere il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e per presentarsi, dopo Pasqua, con il governo a chiedere la fiducia. Ma non e' la squadra di governo, su cui Bersani assicura 'nuove sorprese', il coniglio dal cilindro che il leader Pd mettera' sul tavolo degli incontri con i partiti. Anche perche' il toto-nomi che impazza sui giornali, da Stefano Rodota' a Oscar Farinetti di Eataly, sembra tutto mirato a convincere M5S su cui, in realta', il Pd non ripone piu' moltissime speranze.
I contatti tra pontieri Pd-Pdl in vista di martedi'-mercoledi', a quanto si apprende, non sono ancora avviati ma Bersani cerca una convergenza sulle emergenze concrete, come l'allentamento del patto di stabilita' ai comuni ed un piano di piccole opere, e sulla ricerca di un'intesa sulle riforme istituzionali. I governi di 'concordia' nazionale non sono alle viste per il premier incaricato ma 'uno spazio di discussione sui temi istituzionali c'e''. Formula dietro la quale in molti, anche nel Pd, vedono una garanzia a Silvio Berlusconi che il Pd non si eleggera' da solo il presidente della Repubblica.
Certo gli attacchi, lanciati oggi dal Cavaliere sul palco, non lasciano molti spazi ad appoggi di governo ma tra i democratici vengono derubricati come toni da comizio. Cosi' come l'annuncio di Bersani che nel suo programma ci saranno proposte su incandidabilita' e ineleggibilita' non e', spiegano nel Pd, un modo per tagliare tutti i ponti con il Pdl. A Berlusconi che liquida come 'precario' l'incarico dato a Bersani, rinfacciandogli di non aver vinto le elezioni, il leader dem mette davanti la realta' dell'esito elettorale: 'Se io sono precario sono in buona compagnia, Berlusconi mi dica se ci sono ipotesi meno precarie di un necessario governo del cambiamento'. Nessuno nega, aggiunge il segretario, che 'la porta e' stretta' ma per evitare il voto, scenario che il Cav.
oggi ipotizza e che il leader Pd non esclude, un compromesso va ricercato.
Quanto ai grillini, alle consultazioni con i capigruppo - sembra difficile che Beppe Grillo partecipera' - Bersani tentera' di rilanciare la sfida cominciata con l'elezione di Grasso-Boldrini: 'Abbiamo dimostrato che noi non siamo in coda ma in testa al cambiamento...invece di insultarmi si assumano le responsabilita''. Insulti e fischi dalla piazza del Pdl per i quali il segretario Pd sostiene di non offendersi. O almeno fa spallucce, complice una birra rilassante al termine della giornata di consultazioni, la prima di una partita ancora tutta da giocare.

Nel quadro degli incontri fissati in questi giorni, il leader del Pd Pier Luigi Bersani ha previsto colloqui anche con delle personalità espressive della realtà culturale e sociale italiana e in questo contesto oggi pomeriggio Bersani ha incontrato, primo fra tutti, Roberto Saviano con il quale ha affrontato temi incombenti come la lotta alla grande criminalità, troppo oscurati nel dibattito pubblico, si legge in una nota diffusa dal Pd.
'Un incontro assolutamente prezioso e illuminante - afferma il segretario Pd nel comunicato - che mi ha offerto un vero contributo per un immediato programma di interventi sui temi della lotta alle mafie. Voglio aggiungere che ritengo una vergogna per il nostro Paese che un protagonista della battaglia civica e della legalità debba vivere e spostarsi per ragioni di sicurezza, costantemente scortato da carabinieri. E' tempo che le coscienze anche del nostro Paese e in primo luogo le istituzioni - conclude Bersani - si ribellino a questo stato di cose'.

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