Un contenitore 'ex novo' per un centrodestra che, unito, possa battere Matteo Renzi. Anche perche', da sola, neppure la Lega puo' vincere. Il leader di FI, Silvio Berlusconi, traccia il binario principale lungo il quale, domani sera ad Arcore l'ex premier e il segretario della Lega Nord Matteo Salvini proveranno a sigillare un 'patto' che riguardi, oltre ad una piattaforma comune, anche le Comunali 2016. E' a questo "importante" appuntamento, piu' che al nodo della leadership, osservano da Arcore, che l'ex capo del governo guarda con attenzione con l'obiettivo, ribadito anche nell'ultimo incontro con i coordinatori regionali azzurri, di "muoversi per tempo". E su questo piano, certo, il leader di FI e quello leghista, in un faccia a faccia che non prevede altri partecipanti, proveranno a stringere una collaborazione anche piu' ampia. I punti di attrito, tuttavia, restano e se l'ex capo del governo, fanno notare fonti azzurre, resta convinto, sondaggi alla mano, che la Lega, da sola, non possa farcela e che non potra' "abbaiare alla luna" per sempre, Salvini nega qualsiasi ipotesi di fusione. Con Berlusconi si "puo' ragionare, ma le fusioni non riescono", sottolinea l'europarlamentare rimarcando come il simbolo della Lega, ad esempio, non potra' certo sparire: "ce lo chiedono gli elettori del Nord e anche quelli del Sud". E se Berlusconi spiega come non sia "all'ordine del giorno" la questione della leadership, mettendo in chiaro che, per il momento, e' necessario trovare una piattaforma di contenuti comune, appare di certo piu' urgente la necessita' di trovare un punto di caduta sulle Comunali del 2016: a Milano, Torino, Napoli e, in caso di dimissioni di Ignazio Marino, anche Roma dove Salvini ha peraltro gia' annunciato che la Lega correra'. Su Milano, in particolare, si va verso un patto che trovi un nome condiviso, sulla scia di Giovanni Toti in Liguria o Luigi Brugnaro a Venezia. Quest'ultimo, in particolare, rappresenta un po' l'identikit del candidato 'tipo' per il leader di FI: volti nuovi, provenienti dal mondo imprenditoriale. Idea, questa, che al momento non esclude tuttavia l'ipotesi di una candidatura dello stesso Salvini nel capoluogo lombardo. Io in corsa per Milano? "Temo di no, me lo chiedono in tanti ma oggi come oggi e' difficile perche' penso che l'anno prossimo si vada a votare a livello nazionale", glissa il leader leghista rivendicando al tempo stesso la sua aspirazione ad essere l'anti-Renzi, ma facendo intendere che l'ipotesi certo non gli dispiace. Berlusconi, inoltre, arriva all'incontro dopo aver precisato, in un'intervista a Il Giornale, la scelta di campo di FI. Niente Nazareno-bis, insomma, ma solo l'ipotesi di un eventuale sostegno a modifiche messe in campo dal Pd su Italicum o riforme. Un ruolo sul quale non nasconde un'azione di 'scouting' su Ncd. "So che molti di loro vogliono tornare da noi", quella degli alfaniani, "e' una contraddizione che prima o poi dovra' finire", spiega il leader azzurro ribadendo il suo impegno in prima persona per un centrodestra unito e alternativo a Renzi. E che abbia tra i suoi pilastri proprio la Lega.
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