Un hub (un centro di prima accoglienza) in ogni regione, deroghe al patto di stabilita' per i Comuni che accolgono migranti, rafforzamento dello Sprar (il Sistema di accoglienza per richiedenti asilo), accelerazione delle procedure di valutazione dell'asilo, riequilibrio delle presenze degli stranieri ospitati su tutto il territorio nazionale (78mila). Su quest'ultimo punto, c'e' stata una spaccatura oggi al Viminale nel corso dell'incontro tra il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, i presidenti delle Regioni e l'Anci. Sono stati i governatori di Veneto e Liguria (era assente il governatore lombardo Roberto Maroni, che e' tuttavia sulla stessa posizione) a dire no a nuovi arrivi di migranti nelle proprie regioni.
Il piano di redistribuzione del Viminale comunque proseguira'. Nei prossimi giorni previsto un incontro di Regioni ed Anci con il premier Matteo Renzi, prima del vertice europeo del 25 e 26 giugno. Sono alcuni numeri a dare l'idea dello squilibrio che attualmente si registra nell'ospitalita' delle persone sbarcate (170mila nel 2014 e 58.659 ad oggi nel 2015). Secondo il piano concordato in un'analoga riunione del mese scorso, la Lombardia e' in debito di 2.216 migranti: ne ospita 6.745 invece degli 8.861 previsti sulla base di dimensioni, numero di abitanti e Pil). Il Veneto e' sotto di 1.929 (ne ha 3.072 rispetto ai 5.002 previsti). E' invece in credito di 3.432 presenze il Lazio: ne ha 8.482 invece dei 5.050 previsti. Man mano che arriveranno nuovi stranieri, dunque, saranno allertate le prefetture delle regioni in debito, risparmiando quelle in credito, in primis la Sicilia che ospita il 19% del totale dei migranti. Luca Zaia (Veneto) non ci sta. Zaia e Toti sono inoltre scettici sui risultati, illustrati da Alfano, del Consiglio dei ministri dell'Interno europei di ieri a Lussemburgo. Critico verso i colleghi il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino. Le Regioni, sottolinea, "sono pronte ad attuare il piano di accoglienza concordato con il Viminale e la posizione contraria di alcuni governatori e' soltanto politica". Alfano e l'Anci, inoltre, sono giunti ad un accordo sullo smantellamento dei campi rom. "Occorre smantellarli", sostiene Alfano. Ma, precisa il presidente del'Anci, Piero Fasino, superare i campi rom significa superare quelli esistenti per avere soluzioni piu' civili, nessuno ha in mente le ruspe di Salvini. Il governo creera' un fondo apposito sulla base del quale Comuni e Prefetture faranno gli interventi"
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