Il Movimento 5 Stelle si tiene stretti i suoi elettori. Questo il risultato dell'analisi dell'istituto Demopolis. Come emerge dal trend rilevato negli ultimi due anni dal Barometro Politico dell`Istituto Demopolis, la formazione di Grillo è passata dal 3,5% del maggio 2011 al 19% del dicembre scorso, sino al 25,6% delle Politiche, per attestarsi oggi - con una lieve flessione - intorno al 23%. Con un potenziale che sfiora il trenta per cento: un consenso in costante mutazione, dentro un mercato elettorale molto instabile.
Del tutto centrale, nella scelta degli elettori del M5S intervistati dall`Istituto Demopolis, risulta l`esigenza di un radicale rinnovamento della classe politica in Italia, legata a una maggiore trasparenza nelle attività parlamentari e ad un taglio dei costi della politica. Non stupisce pertanto che sia appena il 2% dell`elettorato a ritenere che i parlamentari del Movimento debbano trattenere la diaria, quella somma integrativa data ai membri di Camera e Senato a titolo di rimborso spese. 3 elettori su 10, in pieno accordi con Grillo, sostengono che i propri parlamentari debbano restituire mensilmente la parte della diaria non spesa e non rendicontabile. Per il 68% degli intervistati dovrebbero farlo i parlamentari di tutti i partiti.
A dividere in parte gli elettori - secondo la ricerca effettuata da Demopolis per il programma Otto e Mezzo (LA7) - resta invece, ancora oggi, il "no" al Centro Sinistra nelle settimane successive al voto: una scelta che avrebbe portato alla nascita dell`attuale Esecutivo, con l`accordo PD-PDL. Se per il 62% di chi ha votato il Movimento si è trattato di una scelta coerente e prevedibile, quasi un elettore su tre del M5S ritiene che sia stata un`opportunità mancata per poter incidere seriamente sulle politiche di governo.
Per il 67% di chi lo ha votato in febbraio, il Movimento 5 Stelle si è comunque dimostrato in linea con le attese pre-elettorali.
Per un intervistato su dieci superiore alle aspettative, per un quarto un po` deludente. Nonostante alcune recenti criticità, se si tornasse oggi alle urne - in base ai dati rilevati dal Barometro Politico Demopolis - 81 elettori su 100 confermerebbero il voto espresso alle ultime Politiche al Movimento 5 Stelle.
Solo 7 su 100 sceglierebbero altri partiti, il 12% di chi ha votato Grillo in febbraio preferirebbe oggi astenersi.
Elettorato del tutto trasversale, molto mobile, quello del Movimento 5 Stelle: poco più di un terzo di chi lo vota si definisce di Sinistra o di Centro Sinistra. Il 23% si colloca nel Centro Destra, aveva votato PDL o Lega nel 2008. La maggioranza relativa, il 40%, si dichiara invece politicamente non collocato.
"È una trasversalità che - secondo il direttore dell`Istituto Demopolis Pietro Vento - si coglie anche nella capacità di attrarre consensi molto superiori alla media in alcune specifiche categorie sociali. Grillo conquista il 38% dei voti tra i disoccupati e i giovani in cerca di lavoro, il 35% tra gli operai: due tra le fasce deboli che tradizionalmente guardavano ai partiti di Sinistra. Il Movimento 5 Stelle - conclude Pietro Vento - ottiene anche il 34% tra quei lavoratori autonomi che nel recente passato avevano quasi sempre scelto il Centro Destra di Berlusconi".
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