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Pubblicato il 20/03/2015 22:10

Lupi: "Lascio il governo a testa alta"

l'aria che tira

 "Lascio il governo a testa alta". Maurizio Lupi annuncia le proprie dimissioni da ministro anche alla Camera - in un'Aula dove ci sono soltanto un centinaio di deputati - ed apre la corsa alla sua successione alle Infrastrutture. Una decisione che ha avuto come atto successivo la consegna della lettera di dimissioni a palazzo Chigi e il colloquio con il presidente Sergio Mattarella al Quirinale. Matteo Renzi, impegnato oggi a Bruxelles per il Consiglio europeo, ringrazia l'esponente di Ncd per il "gesto di grande dignita'" e rassicura che non ci sara' "nessuna conseguenza di natura politica per il governo". "Andremo avanti con il percorso di riforme cui dara' una mano anche Lupi come parlamentare".

In ballo, oltre alle infrastrutture, ci potrebbe essere, tra l'altro, anche la nomina di un ministro per gli affari regionali. Il "caso Lupi", oltre che nella maggioranza, lascia cicatrici all'interno del Nuovo Centrodestra. Una parte del partito rinfaccia ad Alfano di non aver tenuto fronte a Renzi anche se il leader centrista tira dritto. Durante l'informativa di Lupi a Montecitorio, il ministro dell'Interno si fa "rubare" dai fotografi le immagini di un biglietto sul quale ha scritto "onesto, sincero, concreto". Una difesa che non soddisfa tutti al punto che non manca chi auspica una assemblea generale di Ncd. Nel partito crea qualche malumore anche l'annuncio ufficioso - ne' confermato ma neppure smentito - che Lupi andra' a prendere il posto di Nunzia De Girolamo come capogruppo a Montecitorio. Tutti temi che saranno affrontati domani a Rivisondoli, in Abruzzo, nel corso di una "tre giorni" organizzata da tempo. E' su queste divisioni che punta Matteo Salvini. Il leader della Lega Nord lancia un'Opa sui parlamentari del partito di Alfano piu' critici rispetto alla gestione del partito: "Ci sono diversi esponenti in uscita da Ncd che credono nel nostro progetto. Se ci credono davvero e si sono resi conto che Alfano e' un nulla, sono pronto a ragionare con chiunque", dice. Poi punta l'indice contro il ministro dell'Interno: "Da parte sua c'e' stato squallore politico e umano. Non e' il primo caso per cui la sua poltrona viene prima di tutto il resto. Mi stupisco che una persona cosi' guidi ancora il suo partito". Il messaggio e' chiaro: se volete fare opposizione al governo, le porte del Carroccio sono aperte. Dura la replica della portavoce nazionale Valentina Castaldini: "Su Salvini e' stato detto di tutto. Tosi, che lo conosce bene, pero', e' riuscito a descriverlo perfettamente con una parola sola: Caino". I parlamentari di opposizione, intanto, festeggiano le dimissioni di Lupi come una vittoria politica nei confronti del governo Renzi. "Questa inchiesta travolgera' tutto il Governo, si chiama 'sistema' non a caso. Non e' sacrificando Lupi che riscatteranno le loro malefatte", profetizza il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio del M5S. "Renzi non puo' ora cavarsela con il silenzio", incalza il capogruppo di Sel Arturo Scotto. Quando Lupi entra a Montecitorio per l'informativa, l'Aula e' quasi deserta: i leghisti sono assenti per protestare contro l'annuncio delle dimissioni dato in tv; massicce le assenze anche tra i banchi di Pd e Fi. Le parole di Lupi risuonano ancora piu' forti: "Sono qui per rivendicare il ruolo decisivo della politica. Non sono qui per difendermi da accuse che non mi sono state rivolte". Parole che ricevono il plauso dei dem e dei parlamentari di Ncd e la comprensione di Forza Italia che anche oggi ha mantenuto, con il suo capogruppo Renato Brunetta, la linea garantista

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