Un lavoro a tempo. E' quello che aspetta i dieci "saggi" scelti dal capo dello Stato per provare a sbloccare - con la ricerca di possibili punti programmatici condivisi - l'impasse sulla formazione del nuovo governo. I primi ad arrivare, sono stati i sei esperti in temi economico-sociali ed europei: il ministro Enzo Moavero Milanesi, Enrico Giovannini (Istat), Giovanni Pitruzzella (Antitrust), Salvatore Rossi (Bankitalia), Filippo Bubbico (Pd) e Giancarlo Giorgetti (Lega). Poi e' stata la volta dei quattro esperti in materia di riforme istituzionali: il costituzionalista Valerio Onida, Luciano Violante (Pd), Gaetano Quagliariello (Pdl) e Mario Mauro (Scelta civica).
Napolitano e' tornato a fissare paletti sull'attivita' dei saggi. Partendo da quelli temporali. "Per essere utili, il tempo giusto e' tra otto e dieci giorni", ha rimarcato il capo dello Stato.
"Sabato - ha scritto il presidente della Repubblica, riportando quanto detto agli stessi saggi nel corso dell'incontro con loro di stamani - ho proceduto in condizioni di particolare urgenza e difficolta', data anche la coincidenza festiva, alla ricerca di persone che per funzioni di vertice in varie istituzioni e per esperienze concrete compiute in rapporto ad alcuni temi essenziali potessero dare il contributo richiesto. L'indubbio valore dei nomi da me subito resi noti, non mi ha messo al riparo da equivoci e dubbi circa i criteri della scelta o la non presenza di altri nomi certamente validi". "Comprendo - ha continuato il Presidente Napolitano - il disappunto che con accenti polemici si e' espresso per non aver inserito in quella rosa delle personalita' femminili, anche individuandole al di fuori di vertici istituzionali cui non abbiano avuto finora accesso. Mi dispiace e me ne scuso, pur trattandosi di organismi non formalizzati e di breve durata cui ho dato vita con obbligata estrema rapidita'. Per nomine piu' sostanziali e di lungo periodo, come quelle che mi e' spettato fare per la Corte Costituzionale e per il CNEL, ho dato il giusto peso alla componente femminile. E ai gruppi di lavoro ora istituiti saranno certamente ben presenti gli apporti venuti su molteplici temi da personalita' femminili".
"Vorrei pero' - ha affermato a questo punto il Capo dello Stato - soprattutto cogliere l'occasione, visto che questa modesta decisione - perche' si tratta di una decisione di portata assai limitata - ha dato luogo anche a reazioni di sospetto e interpretazioni francamente sconcertanti, per osservare che e' del tutto ovvio che qui non si crea nulla che possa interferire ne' nell'attivita' del Parlamento, anche in questa fase in cui lavora nei limiti noti, ne' nelle decisioni che spettano alle forze politiche. Io mi sono trovato in una condizione di impossibilita' a proseguire nella ricerca di una soluzione alla crisi di governo, data la rigidita' delle posizioni delle principali forze politiche. E ho detto chiaramente che attraverso questi gruppi si puo' concorrere almeno a creare condizioni piu' favorevoli allo scopo di sbloccare una situazione politica irrigidita in posizioni inconciliabili. Questo non significa, se mi permettete, che questi gruppi di lavoro indicheranno un tipo o un altro di soluzioni di governo. Indicheranno quali sono, rimettendo un po' al centro dell'attenzione problemi seri, urgenti e di fondo del paese, questioni da affrontare - sia di carattere istituzionale sia di carattere economico-sociale nel contesto europeo - anche permettendo una misurazione delle divergenze e convergenze in proposito".
Nell'incontro con i componenti del gruppo di lavoro sulle materie istituzionali, svoltosi dopo la riunione del gruppo in materia economico-finanziaria ed europea, il presidente Napolitano ha affermato di aver "molto apprezzato il contributo che gia' questa mattina hanno cominciato a dare i Presidenti delle Commissioni speciali del Senato e della Camera per l'esame di atti di governo che sono strumenti previsti dai regolamenti quando ci sia una situazione di crisi di governo in atto e il Parlamento debba comunque pronunciarsi anche su provvedimenti legittimi del governo dimissionario in carica. Perche' anche attraverso quello che ci hanno detto i due presidenti - l'on. Giorgetti e il sen. Bubbico - e come ho potuto vedere dai resoconti delle due Commissioni, si e' lavorato in modo molto dialogante e costruttivo. Quindi, spero di aver chiarito cosi' anche la questione della durata temporale dei gruppi di lavoro. Essa e' segnata intanto dal fatto che sono gruppi che ho preso l'iniziativa di creare avendo io stesso un tempo segnato, come tutti sanno, e non pensando che siano gruppi di lavoro che scavalchino il tempo della mia presidenza".
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