gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » L'ARIA CHE TIRA » PARTE LA CORSA PER LA SUCCESSIONE DI NAPOLITANO AL QUIRINALE
Pubblicato il 14/01/2015 09:09

Parte la corsa per la successione di Napolitano al Quirinale

napolitano, l'aria che tira

Tra i fedelissimi di Matteo Renzi, alla vigilia dell'ora X per la corsa al Quirinale, un tassello sembra ormai chiaro: il futuro Capo dello Stato sara' un politico con esperienza, magari da qualche tempo lontano dalla prima linea e capace per note capacita' di mediazione a raccogliere il maggior consenso, nel Pd e in Fi in primis. I rumors danno in crescita le quotazioni di Walter Veltroni ma la realta' e' che il premier non ha ancora deciso e alcune variabili dipenderanno molto da comportamento della minoranza dem e degli alleati nel rush finale per le riforme.

Contatti e sondaggi informali di gradimento, in realta', sono gia' partiti: Lorenzo Guerini e Roberto Speranza, che venerdi' in direzione avranno dal premier l'incarico di "consultare" tutti i partiti, hanno cominciato a sentire gli umori profondi dei dem su vari candidati. E in parallelo Luca Lotti continua a tenere il filo diretto con Denis Verdini, assicurando l'impegno all'indicazione di un candidato Pd che pero', come chiedono gli azzurri, "non metta un dito negli occhi" di Silvio Berlusconi. Si ragiona su piu' nomi ma, con gradazioni diverse, tutti con un passato nella vita politica "a maggiora ragione - spiegano fonti renziane - che, in un momento cosi' delicato per l'Italia e per l'Europa, le altre due maggiori cariche dello Stato, Boldrini e Grasso, vengono dalla societa' civile". Ma il profilo e' solo il primo tassello del rebus. Perche' ogni nome, pur venendo dal Pd, e' capace di raccogliere maggiore o minore gradimento. E' chiaro che un ex Ds, come Veltroni, Piero Fassino, Anna Finocchiaro o Pierluigi Bersani, spiazzerebbe la minoranza ex Pci e forse limiterebbe ai pasdaran duri e puri il numero dei franchi tiratori, calcolati tra un minimo di una decina ad un massimo di 130. Ma irriterebbe gli ex Ppi che rivendicano dopo Giorgio Napolitano un presidente di origine cattolica, come Sergio Mattarella, Pierluigi Castagnetti o Dario Franceschini. Per questo in Transatlantico continua a girare il nome di Giuliano Amato, forse un po' troppo targato Prima Repubblica per Renzi ma di indubbia abilita' politica. Dal canto suo Berlusconi non sembra mettere particolari veti. L'obiettivo dell'ex capo del governo resta quello di rimanere l' interlocutore privilegiato per Palazzo Chigi e stando a quanto riferito dai suoi fedelissimi i segnali che arrivano dal Pd confermano l'intenzione di mantenere l'intesa. Per Berlusconi - spiega chi e' di casa a palazzo Grazioli - la partita va oltre la presidenza della Repubblica e mira a quelle 'garanzie' che gli consentirebbero di tornare sempre piu' protagonista della scena politica. Un progetto che pero' deve fare i conti con Raffaele Fitto, capo della fronda interna e pronto a dare battaglia con una pattuglia di almeno 40 parlamentari. Domani l'ex premier vedra' i senatori (tra cui gli uomini che fanno capo all'ex presidente della Puglia) e la prossima settimana i deputati. Tra i due continua ad esserci gelo ma, per compattare i ranghi di Fi, non si esclude che alla fine l'ex premier decida di incontrarlo per trovare una mediazione. Dal canto suo, venerdi', alla direzione dem, Renzi, che ha il boccino in mano, comincera' a scoprire le carte. Indicando le caratteristiche e lanciando un appello distensivo a serrare le fila nel partito. Ma tutti escludono che il nome uscira': il leader Pd, come dimostra la scelta di Paolo Gentiloni alla Farnesina, tirato fuori all'ultimo a dispetto di ogni previsione, vuole giocare il piu' possibile a carte scoperte e l'interlocutore da convincere non e' solo Giorgio Napolitano.

© Riproduzione riservata

Condividi:

Articoli Correlati



Utenti connessi: 1