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Pubblicato il 23/06/2014 23:11

S'infiamma lo scontro sull'immunità

l'aria che tira

L'immunita' per i senatori contenuta negli emendamenti dei relatori continua a dividere. Da una parte c'è il Pd che accusa i 5 Stelle di essersi scagliati a parole contro il ripristino dell'immunita' ma di averla pero' proposta sotto forma di emendamento prima che arrivasse il testo dei relatori. D'altra parte, il M5S non e' stato il solo a muoversi in quel senso: emendamenti per il mantenimento integrale dell'art.68 della Costituzione (quello che appunto prevede l'immunita' parlamentare) erano stati presentati da quasi tutti i gruppi a Palazzo Madama. A conferma che il nodo c'e', ed e' destinato ad entrare negli incontri che, sulle riforme, il Governo terra' nelle prossime ore. Domani, probabilmente, torneranno a vedersi il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi e gli ambasciatori di Silvio Berlusconi sulle riforme, Denis Verdini e Paolo Romani. E questa sera il ministro ha fatto sapere che il governo ''non ha una posizione pregiudiziale'', assicurando che sul tema dell'immunita' ''si trovera' una soluzione ragionevole in Parlamento''. In ogni caso - ha puntualizzato - ''non ne farei una questione dirimente''. L'immunita' per i senatori, fanno intanto notare negli ambienti vicini al Cavaliere, sara' certamente uno dei punti da affrontare nel mini-vertice, ma non certo l'unico. Nelle file di FI continua infatti a serpeggiare piu' di un malumore. Non e' piaciuto il "timing" con il quale i relatori, venerdi', con il Paese intero attaccato alla Tv per Italia-Costa Rica, hanno presentato gli emendamenti. E continua a non piacere la modalita' scelta per l'elezione dei senatori, in merito alla quale FI vorrebbe una maggiore proporzionalita'. Tutte osservazioni che il gruppo azzurro potrebbe inserire nel pacchetto di subemendamenti da presentare mercoledi'. Con un punto sul quale il capogruppo al Senato Romani e' voluto tornare: l'immunita' era stata sostenuta da Forza Italia per un Senato eletto direttamente dai cittadini, ma in un Senato espressione delle istituzioni locali non c'e' dubbio che il suo mantenimento "sia fuori luogo". Insomma, anche se l'immunita' non e' l'unico nodo ancora da sciogliere, le garanzie previste nell'art. 68 continuano a scatenare il dibattito. Il senatore dem Francesco Russo replica agli attacchi del M5S osservando come tra i firmatari degli emendamenti che chiedevano di ripristinare l'immunita' ci fossero anche i grillini. Pronta la risposta dei senatori 5 Stelle, che accusano Russo di "giocare alle tre carte": il loro emendamento, spiegano, voleva si' l'immunita', ma solo nel caso in cui fosse restato il Senato elettivo. Per tagliare la testa al toro i cinque stelle annunciamo un nuovo emendamento con cui si propone che i membri del nuovo Senato eletto dalle regioni possano contare solo sulla garanzia di non essere perseguiti per le opinioni espresse (la cosiddetta "insindacabilita'"), cancellando invece l'immunita' per l'arresto e le perquisizioni. Il botta e risposta si consuma proprio mentre Beppe Grillo incontra i parlamentari 5 Stelle per fare un punto in vista dell'incontro di mercoledi' tra i capigruppo pentastellati e quelli dem, con la possibile partecipazione di Matteo Renzi. Ma l'immunita' continua ad alimentare il dibattito anche nel Pd. Anna Finocchiaro si dice "disgustata" dallo scaricabarile scatenatosi su un tema sul quale Boschi aveva sottolineato l'iniziale contrarieta' del Governo. E mentre un bersaniano osserva come il Governo stia cercando un modo per uscire da "questo pasticcio", da Pippo Civati arriva un invito a Renzi: quello di tener conto delle opinioni di un 1/5 del gruppo Pd al Senato.

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