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Pubblicato il 16/11/2013 00:12

Scissione nel Pdl, Alfano battezza i nuovi gruppi

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"Noi siamo con entrambi i piedi ber piantati nel centrodestra e per questo i gruppi si chiameranno Nuovo Centrodestra". Cosi' Angelino Alfano durante la riunione dei cosiddetti "governativi" del Pdl.

"Mi trovo qui per compiere una scelta che non avrei mai pensato di compiere. Non aderire a Forza Italia", ha aggiunto Alfano parlando alla riunione dei governativi. "Questa mia scelta nasce dal fatto che queste settimane mi hanno dato la riprova di quanto abbiano prevalso le forze piu' estreme all'interno del nostro movimento politico. Sento fortissimo il bisogno di ribadire che noi in questi venti anni non abbiamo sbagliato speranze, ideali e persona. Noi siamo amici del presidente Berlusconi a cui ribadiamo amicizia e sostegno"

"Sono prevalse forze estreme nel partito. Per questo, non aderiro' a Forza Italia", ha detto ancora.  "Saremo attaccati, ma non avremo paura, combatteremo per affermare le nostre idee. Questa sera abbiamo un grande alleato: la nostra buona coscienza, la buona coscienza di chi le ha provate tutte prima di arrivare a questa decisione".

I Gruppi che contano, secondo Formigoni, 37 senatori e almeno 25 deputati decisi a separare il proprio destino politico dal Cavaliere. Numeri che hanno convinto il vicepremier a presentarsi da Silvio Berlusconi per convincerlo ad aprire uno spiraglio. Ma da subito le speranze di un successo "diplomatico" appaiono molto flebili. Tanto che ai dirigenti locali 'alfaniani' e' giunta l'indicazione di risparmiarsi il viaggio per Roma e prepararsi a disertare l'assise convocata dal Cavaliere per il passaggio a Forza Italia. Andare alla 'conta', sebbene si sia convinti di avere oltre 300 firme (un terzo dei membri del Cn), alla fine e' stata giudicata un'opzione non praticabile. C'e' chi racconta che i lealisti avrebbero organizzato pullman di 'supporter' pronti a fischiare i governativi. E Alfano non ci sta a finire nei filmati Youtube accanto al 'mi cacci' di Fini. Niente liti in diretta tv: e dunque addio al Palazzo dei Congressi dell'Eur. Ma erano gia' molti, in giornata, i segnali che portavano alla conclusione che la nota di Alfano ha reso pubblica. In Parlamento e' stata frenetica la raccolta delle firme per fare gruppi parlamentari autonomi. Al Senato le 23 adesioni del 2 ottobre, salgono a 37. Alla Camera, 25 deputati - ma potrebbero essere 27, riferisce chi sta gestendo il dossier - si sono schierati con Alfano. I gruppi sarebbero il primo passo verso una nuova formazione politica di centrodestra, per la quale l'ormai ex segretario Pdl starebbe gia' cercando finanziamenti. Il film della giornata ha comunque visto tentare ad Alfano fino all'ultimo una mediazione, consapevole dell'esistenza anche tra i suoi di una posizione piu' moderata e un'altra piu' incline alla rottura.

E cosi' prima rinvia la riunione dei 'governativi' in programma per le 13 e dopo il Consiglio dei ministri, accompagnato da Maurizio Lupi, va a Palazzo Grazioli. Sul tavolo, nelle quasi tre ore di teso faccia a faccia con Berlusconi, il suo ex pupillo mette le firme raccolte per i nuovi gruppi. E le due condizioni per arrivare a una mediazione accettabile: due coordinatori per la nuova Forza Italia e l'impegno a sostenere il governo. Nessun tradimento, e' il ragionamento fatto al Cav, ma la fine delle larghe intese sarebbero un danno per il Paese e per lo stesso Berlusconi. Il pressing viene rafforzato dall'arrivo degli altri ministri Pdl. E alla fine viene messa nero su bianco con il Cavaliere una bozza di documento su cui riconvocare l'Ufficio di presidenza per una nuova votazione. C'e' anche l'ora: le 21.

La doccia fredda temuta, pero', arriva presto: i falchi sono pronti a disertare l'ufficio di presidenza. I governativi, che trascorrono le ore dell'attesa nelle stanze dei ministeri di largo Chigi, si arrendono all'idea di dover dare il via alla scissione. E quando sono passate le 20 si riuniscono all'hotel Santa Chiara, per prendere la loro decisione. Che vuol dire "addio" a Forza Italia. E a Berlusconi

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