Si apre una settimana difficile per il governo di Enrico Letta con le votazioni sulla nuova legge elettorale ed il confronto con il presidente Napolitano da cui potrebbero emergere modifiche al programma e nuovi ministri. Martedi' la giornata piu' attesa: proprio quando Letta dovrebbe essere ricevuto da Napolitano, a Montecitorio si comincera' a votare sull''Italicum', il cui meccanismo, frutto dell'accordo siglato al Nazareno tra Renzi e Berlusconi, lascia scontenti molti. E non solo nell'opposizione, che con il M5S annuncia una dura battaglia nell'Aula della Camera. Perche' l'Italicum, con le sue soglie di sbarramento, non piace a tanti neanche nella maggioranza: da Ncd che lotta per le preferenze ai centristi. Sulla nuova legge elettorale destinata a seppellire il 'porcellum' le votazioni dovrebbero cominciare alla Camera intorno alle 17: da li' partira' la maratona di una ventina d'ore per licenziare il testo. Ore al cardiopalma, in cui la tenuta della maggioranza sara' in gioco attimo dopo attimo. Su molti degli emendamenti al testo l'Aula dovra' infatti esprimersi a voto segreto, con i franchi tiratori sempre in agguato ad alimentare la suspance. Franchi tiratori che, nascondendosi dietro la segretezza del voto, si sono gia' manifestati la scorsa settimana nel voto sulle pregiudiziali di costituzionalita': conti alla mano, in quella votazione alla maggioranza sono mancati 32 voti, che pero' non sono stati determinanti anche per l''Aventino' di Lega e M5S. Alla fine le pregiudiziali sono state bocciate. Ma l'avvertimento e' stato comunque lanciato: l'asse Berlusconi-Renzi sara' blindato, ma deve sempre passare per le forche caudine dell'Aula. La minoranza del Pd rassicura Renzi che sul voto finale non ci saranno scherzi. "Nessun cecchinaggio, nessuna trappola contro la legge elettorale: stiamo parlando della tenuta del nostro paese e sentiamo un profondo senso di responsabilita'", annuncia Gianni Cuperlo, convinto che sulla riforma elettorale nel segreto dell'urna il suo partito non fara' giochi sporchi. Tuttavia, il pericolo e' in agguato. Aumentato anche dalla possibile presentazione in Aula, paventata da Pino Pisicchio che contro l'Italicum combatte instancabile la sua battaglia, di emendamenti del relatore che potrebbero incidere soprattutto sulle soglie. Proprio Pisicchio mantiene il suo emendamento che subordina l'entrata in vigore della nuova legge elettorale alla modifica dello status del Senato: una clausola di salvaguardia da votare a scrutino segreto che, se approvata, rischia di compromette tutto. E sull'esame pesa l'atteggiamento dei deputati M5S. Con l'obiettivo di calmarne gli animi, la presidente Laura Boldrini ha deciso di far scattare solo dopo il via libera alla legge elettorale le sanzioni per i circa 40 pentastellati protagonisti dei tumulti in Aula e nelle commissioni di fine gennaio. Tuttavia, non e' un mistero che da quei banchi, in probabile associazione con quelli della Lega e di Fdi, possano partire nuove proteste e contestazioni che potrebbero far salire la tensione e facilitare il "lavoro" dei franchi tiratori.
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