Enrico Letta nel Consiglio dei Ministri ha manifestato in apertura l'esigenza ineludibile di ottenere un chiarimento politico e programmatico in Parlamento tra le forze della maggioranza che sostiene il governo. "Dinanzi a noi - ha detto il presidente del Consiglio - c'e' la necessita' di un confronto il piu' duro e netto possibile. Non sono disponibile ad andare oltre senza questo passaggio di chiarezza. Un'efficace azione di governo e' evidentemente incompatibile con le dimissioni in blocco dei membri di un gruppo parlamentare che dovrebbe sostenere quello stesso esecutivo. O si rilancia, e si pongono al primo posto il Paese e gli interessi dei cittadini, o si chiude questa esperienza". "Non ho alcuna intenzione - ha concluso - di vivacchiare o di prestare il fianco a continue minacce e aut-aut. Quanto accaduto mercoledi' scorso proprio mentre rappresentavo l'Italia all'assemblea generale delle Nazioni Unite - contestualita' non casuale - e' inaccettabile". In attesa del chiarimento si e' reputato dunque inevitabile il blocco di ogni decisione governativa su temi, anche rilevanti, di natura fiscale ed economica. La sospensione e' dovuta in particolare all'impossibilita' di impegnare il bilancio su operazioni che valgono miliardi di euro senza la garanzia di una continuita' nell'azione di governo e Parlamento.
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