Silvio Berlusconi rompe il silenzio e torna a parlare dopo giorni trascorsi tra Arcore e palazzo Grazioli in riunioni fiume sugli assetti di Forza Italia. "Puntiamo all'election day il 25 maggio e vinceremo", e' la promessa fatta ai vertici locali con la convinzione che ci siano margini per andare a votare anche alle politiche. Ecco perche' Berlusconi non ha nessuna intenzione di perdere tempo sfruttando la mano tesa da Matteo Renzi a modificare la legge elettorale. Il Cavaliere si dice pronto ad incontrare il segretario del Pd prima che il testo della legge elettorale approdi in Aula: "La nostra preferenza va per lo spagnolo - ricorda - ma dobbiamo trovare il modello che ha maggiore condivisione e che viene fatto piu' in fretta in modo che si torni alle urne". L'ex premier guarda al voto ed alla possibilita' di giocare ancora una volta in prima linea la campagna elettorale. La convinzione infatti e' che la Corte europea accetti i ricorsi presentati sull'applicazione della legge Severino e che gli venga concessa una sospensiva per quanto riguarda l'interdizione dai pubblici uffici, lo scoglio da superare per potersi candidare. Berlusconi fa sapere di aver pronto anche un piano B e cioe' presentare la sua candidatura per l'Europarlamento in un altro Paese: Me lo hanno gia' offerto in Bulgaria, Romania, Malta e forse anche la Spagna, ma io ovviamente vorrei candidarmi in Italia. Una strada difficile da percorrere anche se il Cavaliere sembra molto convinto: "i miei avvocati mi hanno rassicurato", spiega ai presenti dichiarandosi pronto a combattere un'altra "battaglia di liberta'. Voglio vedere riconosciuti i miei diritti di elettorato attivo e passivo perche' io sono innocente". Spazio pero' anche alle questioni piu' interne al partito. Il Cavaliere ha intenzione di completare nel giro di poco tempo, forse gia' la prossima settimana le nomine del vertice azzurro compresa quella di Giovanni Toti su cui il malumore e' fortissimo. L'argomento non e' stato affrontato nell'incontro pomeridiano ma ieri sera a palazzo Grazioli si'. Al Cavaliere sarebbe stata chiesta cautela visto il mal di pancia che inizia ad emergere in alcune regioni come Piemonte e Campania per la scelta dei coordinatori. L'ex capo del governo avrebbe quindi deciso di evitare di andare allo scontro con l'ingresso ufficiale del direttore del Tg4 in Forza Italia: anche se i suoi fedelissimi sono convinti che ormai la partita sia chiusa. La nomina di Toti infatti rientra, a detta dei fedelissimi, nello schema di rinnovamento a cui il Cavaliere lavora da tempo e che vede i club come protagonisti. Non e' un caso infatti che all'incontro con i vertici locali di Fi fosse presente anche il coordinatore dei club Marcello Fiori e che l'ex capo del governo abbia improvvisato, come faceva ai tempo di Publitalia, una sorta di lezione su come organizzare il territorio a partire dalla raccolta fondi. I club poi, ha messo in chiaro ancora una volta, sono parte integrante del movimento cosi' come la struttura del partito. L'invito rivolto e' stato quello di creare una sinergia sul territorio, perche' le due strutture hanno pari importanza: dobbiamo fare di tutto per recuperare il consenso che abbiamo perso. La gente e' stanca dei partiti cosi' come sono ora - e' il ragionamento fatto - ecco perche' servono forme diverse di partecipazione.
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