Gli italiani non sono piu' un popolo di risparmiatori per colpa della crisi, ma quest'anno c'e' un segnale d'inversione di tendenza, che l'aumento di un punto percentuale dell'Iva su alcuni prodotti non dovrebbe frenare. C'e' "un po' di sollievo" e si registra "qualche segnale di fiducia". E' questa l'indicazione che viene dalla ventinovesima indagine sul risparmio e le scelte finanziarie degli italiani, realizzata dal Centro Einaudi e da Intesa Sanpaolo con mille interviste della Doxa a famiglie italiane titolari di un conto corrente in banca o in posta. I risparmiatori sono il 38,9% e accantonano l'11% delle entrate. Nelle scelte di spesa - emerge da Rapporto a cura di Luigi Russo - prevale la prudenza, si risparmia soprattutto per tutelare i figli (14,5%), ma anche per integrare la pensione o per la salute nella vecchiaia (12,7%). Quasi la meta' del campione investe in obbligazioni che sono l'impiego preferito della liquidita' e tende a crescere la fiducia verso il risparmio gestito, mentre la casa si conferma investimento ideale (32,1%) ma si comprano meno immobili perche' per la maggioranza degli intervistati le tasse sono troppe. Cambia anche il modello di consumo: oltre il 60% pensa due volte a ogni spesa, il 55% sceglie i prodotti da comprare con piu' criterio, si riscopre il 'fai da te' e c'e' piu' tempo per la famiglia. Cessa di crescere l'euroscetticismo e le istituzioni europee raccolgono i maggiori consensi come "difensori del risparmio". "Un dato sorprendente", sottolinea Salvatore Carruba, presidente del Centro Einaudi. "Le famiglie - osserva il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro - sono in sofferenza. Gli italiani non sono piu' un popolo risparmiatore, con la piu' alta propensione al risparmio in Europa. Il risparmio e' una forma di liberta', dobbiamo uscire dalla crisi per farlo ripartire e dare nuovi orizzonti ai giovani italiani". Intesa Sanpaolo colloca la ripresa tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2014: "sara' ancora debole con un incremento del Pil intorno allo 0,5%, trainata quasi esclusivamente dalla domanda estera", spiega il chief economist Gregorio De Felice. L'indagine dedica un 'focus' alle donne, dal quale emerge che, nella maggior parte dei casi, sono loro a proporre o decidere gli impieghi del risparmio familiare: nel 92,3% dei casi il denaro viene impiegato dalle donne per l'alimentazione, nell'85,7% per l'abitazione, nel 59,6% per il vestiario.
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