Sono complessivamente 570 i casi di presunta malasanita' - tra errori del personale e disfunzioni - arrivati all'esame della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari da aprile 2009 a dicembre 2012. In 400 casi si e' registrata la morte del paziente. Tali eventi sono piu' frequenti nelle regioni in disavanzo, sottoposte ai piani di rientro. Il maggior numero di segnalazioni di presunti errori, ben 1 su 5, e' relativo al parto. E' quanto emerge dalla relazione finale della commissione.
Gli episodi di malasanita', rileva la Commissione, 'non sempre pero' hanno a che fare con l'errore diretto del camice bianco, come puo' essere nel caso limite della garza dimenticate nella ferita a seguito di un'operazione, poi curata come una massa tumorale. Spesso questi episodi derivano da disservizi, carenze, strutture inadeguate: inefficiente servizio di eliambulanza, lunghe attese al pronto soccorso, difficolta' di trasferimenti del paziente da un ospedale ad un altro, casi di infezioni ospedaliere'.
Su 570 casi di presunti errori monitorati, 117 si sono verificati in Sicilia, 107 in Calabria, 63 nel Lazio, 37 in Campania, 36 in Emilia Romagna e Puglia, 34 in Toscana e Lombardia, 29 in Veneto, 24 in Piemonte, 22 in Liguria, 8 in Abruzzo, 7 in Umbria, 4 nelle Marche e Basilicata, 3 in Friuli, 2 in Molise e Sardegna, 1 in Trentino. Cio' evidenzia come 'le regioni che spendono di piu' non necessariamente hanno un'assistenza migliore'.
Tra gli eventi avversi, numerosi sono i casi di infezioni da contagio in ambiente ospedaliero.
Inoltre, su 104 episodi di malpractice avvenuta al momento della nascita, la meta' e' concentrata tra Sicilia e Calabria, seguite da Campania e Puglia. Proprio nel Mezzogiorno, sottolinea la Commissione, si concentra un piu' alto numero di punti nascita di piccole dimensioni e con pochissimi parti e si concentrano anche le percentuali maggiori di tagli cesarei.
Altri presunti errori sono collegati alla rete di emergenza-urgenza: persone visitate al pronto soccorso e poi mandate con leggerezza a casa, ma deceduto poco dopo, pazienti morti dopo aver atteso per ore di esser visitati, ambulanze prive di defibrillatori. Anche per questi presunti casi di malasanita', il Sud Italia e' penalizzato: 9 segnalazioni sono relative alla Sicilia, 7 alla Calabria, 6 al Lazio.
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