Entro fine anno le prescrizioni sanitarie elettroniche dovrebbero riuscire a partire, almeno in via sperimentale, in quasi tutta Italia e, una volta a regime, consentiranno di dispensare, su tutto il territorio nazionale, il medicinale prescritto in una regione. Dopo mesi a rilento e diversi intoppi, infatti, il nostro Paese ha ripreso la marcia verso la ricetta digitale, una piccola rivoluzione nel modo della dispensazione dei farmaci.
Prossime a partire, subito dopo Pasqua saranno le Marche, cosi' come stabilito dal protocollo d'intesa firmato da Federfarma e dall'assessorato regionale alla Sanita'. La prima a cimentarsi sara' la provincia di Pesaro, poi progressivamente la prescrizione on line si allarghera' al resto del territorio. 'Ai blocchi di partenza' anche la Toscana, dove a iniziare sara' la provincia di Empoli. Siamo, pero', ancora lontani dal cronoprogramma dell'agenda digitale, che prevedeva il 60% delle ricette 'dematerializzate' entro il 2013, l'80% nel 2014 e il 90% nel 2015. "Oggi quel target lo hanno raggiunto solo le regioni partite a fine 2013- inizio 2014, ovvero "Sicilia, Val d'Aosta, Basilicata e provincia di Trento, che ora sono gia' a regime, che significa che in tutte le farmacie della Regione e' possibile erogare in modalita' digitale", spiega Gianni Petrosillo, amministratore delegato di Promofarma, la societa' di Federfarma che si occupa di monitorare il passaggio dal cartaceo all'elettronico. Tra le Regioni in fase di sperimentazione, ovvero in attesa di passare alla fase esecutiva, troviamo: Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Puglia, Molise, Campania e Veneto. Mentre tra quelle che ancora devono avviare la sperimentazione ci sono regioni in procinto di partire, come Marche, Toscana e Umbria, e regioni ai blocchi di partenza, come Friuli Venezia Giulia, Liguria, Calabria, Abruzzo, Sardegna, Lazio e provincia di Bolzano.
I risparmi saranno , rilevanti. "Innanzitutto - spiega Petrosillo - perche' verra' ridotto il costo della distribuzione dei ricettari 'rossi', realizzati con carta filigranata. Ma soprattutto perche' diventera' meno oneroso il controllo sul processo di contabilizzazione da parte delle aziende sanitarie locali. Si abbatteranno cosi' i costi amministrativi e anche il contenzioso tra Asl e farmacie. Infine - conclude - agevolera' la raccolta dei dati dei consumi dei farmaci per andare ad arricchire il fascicolo sanitario elettronico"
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