"Non esiste, contrariamente a quanto scritto in questi giorni, nessuna direttiva nazionale che disponga la immediata chiusura della guardia medica e Fimmg continuità assistenziale si adopererà perché questo, una volta per tutte, sia ben chiaro ai cittadini abruzzesi". Così, in una nota, la Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) interviene sulla polemica scatenata in Abruzzo dalla chiusura di alcuni presidi e sulle dichiarazioni di rappresentanti locali in cui si è fatto riferimento anche ad una presunta direttiva nazionale. "Nessuno si permetta di addossare a presunte leggi dello Stato la responsabilità dell'azzeramento dei professionisti che, secondo dati ministeriali, fino ad oggi hanno assicurato ai cittadini abruzzesi 320.000 visite domiciliari notturne e festive all'anno", dichiara Tommasa Maio, segretario nazionale Fimmg continuità assistenziale.
"Esiste al contrario - continua Maio - una legge che obbliga le aziende a garantire ai cittadini l'assistenza per l'intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana. Ciò può essere realizzato attraverso soluzioni organizzative che razionalizzino le risorse non semplicemente azzerando la guardia medica ma, al contrario, recuperandone la funzione e qualificandone l'offerta assistenziale attraverso l'integrazione delle attività dei medici del territorio". "Sarebbe opportuno che chi suggerisce di disseminare Case della Salute in una regione quale l'Abruzzo ad alta dispersione abitativa - conclude Maio - cominci invece a pensare ai 'Camper della Salute', meglio se dotati di quattro ruote motrici, poiché le deliranti soluzioni proposte in queste settimane avranno l'unico effetto di impoverire ulteriormente l'offerta assistenziale delle aree più disagiate della regione".
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