Rifondazione Comunista lancia l'allarme sul futuro del CMP (Centro Meccanizzato postale) di Pescara.
Poste Italiane, secondo il consigliere regionale Maurizio Acerbo, " ha intenzione di procedere a una riorganizzazione della rete logistica che penalizzarebbe fortemente il CMP di Pescara che attualmente occupa 234 lavoratori più almeno 30 di ditte dell'indotto che ruotano intorno a Poste. Il progetto aziendale prevede il ridimensionamento, forse sarebbe meglio dire lo smantellamento, del CMP che dovrebbe trasformarsi in "centro prioritario" con una riduzione drastica di personale che scenderebbe a 81 unità con 153 esuberi".
"Praticamente - dice ancora Acerbo - da centro ad alta meccanizzazione il CMP verrebbe ridotto a centro di lavorazione manuale della sola raccolta regionale.Le lavorazioni oggi gestite dal centro pescarese saranno spartite tra la Campania (che acquisirà il prodotto proveniente dal Molise) , le Marche (che acquisiranno il prodotto proveniente dalle province di Teramo e L'Aquila) e Roma. Il progetto di riorganizzazione presenta molte criticità che evidenziano il carattere politico delle decisioni che l'azienda sta assumendo. La riduzione sul piano nazionale dei volume di traffico lavorati nel 2011 e 2012 non giustifica di per sé lo smantellamento del CMP di Pescara. Da quanto mi hanno riferito lavoratori e sindacalisti non c'è alla base del progetto la comparazione dei dati sulla produttività con gli altri centri similari né la valutazione che il costo delle lavorazioni della corrispondenza a Pescara è più basso che altrove".
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