Il Comune dell'Aquila attacca la Protezione civile per l'esclusione dalla campagna nazionale "Terremoto, io non rischio" sulla riduzione del rischio sismico, che si terra' questo fine settimana in 200 comuni italiani, ma il capo dipartimento, Franco Gabrielli, risponde con durezza bacchettando la citta' dove e' stato prefetto nei giorni del post-terremoto del 6 aprile 2009. Nell'iniziativa, organizzata dalla Protezione civile nazionale, sono stati coinvolti i comuni abruzzesi di Altino, Orsogna e Chieti nel Chietino, Castilenti, Martinsicuro, Morro d'Oro, Pineto e Teramo nel Teramano, Citta' Sant'Angelo per Pescara, Avezzano, Castel di Sangro, Civitella Roveto e Magliano de' Marsi nella provincia dell'Aquila, infine. Tutti eccetto il capoluogo. "E L'Aquila? - si e' chiesto polemicamente l'assessore comunale alla Protezione civile Roberto Riga - Forse non sono bastati i 309 morti per capire che c'e' bisogno di prevenzione sismica? Non abbiamo ricevuto alcuna convocazione, ho chiamato il dipartimento regionale e mi ha spiegato che il dipartimento nazionale ha fatto una scelta ben precisa nell'escluderci, in quanto doveva essere scelto solo qualche comune abruzzese. La nostra citta' era stata scelta solo inizialmente, poi l'hanno tagliata fuori". Una versione smentita completamente dalla nota di Gabrielli: "Non posso davvero credere che un autorevole rappresentante del Comune abbia fatto tali affermazioni, soprattutto essendo informato dallo scorso maggio - e' sbottato - Non posso permettere che una iniziativa cosi' importante come 'Terremoto - Io non rischio' venga sporcata da falsita' simili". E sull'assenza di esercitazioni nonostante il tragico sisma ha concluso: "Mi fa specie che quattro anni dopo il terremoto sia necessaria un'iniziativa del Dipartimento nazionale per parlare di rischio sismico a L'Aquila. Ecco perche' sono io a chiedermi, con costernazione, se 309 morti non sono bastati".
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