"Gianni Chiodi lascia una pesante eredita' sulla sanita' extra ospedaliera. Altro che Regione 'migliore', come recita il suo slogan elettorale". E' la critica del segretario regionale della Cisl-Fp, Davide Farina, secondo cui le strutture sanitaria di riabilitazione abruzzesi sono a rischio chiusura con "conseguente migrazione dei pazienti in altre regioni e creazione di alti tassi di disoccupazione tra gli operatori del settore". In particolare, secondo Farina, "dopo circa 5 anni e mezzo di Governo il commissario alla Sanita' non e' stato capace di realizzare un piano della Residenzialita' e semi Residenzialita' extraospedaliera nonostante il Tavolo di monitoraggio romano lo segnalasse come una delle serie ed impellenti criticita' da risolvere". Da parte di Chiodi, sottolinea il sindacalista, "nessuna riconversione di posti letto, nessuna istituzione di nuovi setting, nessuna nuova retta-tariffa, ma solo ed esclusivamente tagli lineari che hanno sottratto dieci milioni di euro alla riabilitazione. In compenso, pero' - aggiunge - la Regione Abruzzo paga 7 milioni di mobilita' passiva, spesa destinata a crescere nel 2014". Sottolineando che Chiodi "prima di andar via ha pensato bene di non firmare il contratto per il 2014 con gli erogatori privati non assegnando loro neppure il budget per l'anno in corso", Farina spiega che "le strutture sanitarie di riabilitazione stanno operando senza contratto negoziale e senza assegnazione di budget". "La politica regionale, avulsa da questo contesto, crede veramente che si possa chiamare fuori dall'assunzione di responsabilita' in tale campo? A esponenti del Governo regionale, consiglieri e presidenti di Commissioni - conclude la Cisl-Fp - chiediamo di affermare con piu' nettezza e fermezza posizioni ed impegni perche' la sanita' abruzzese non e' terreno di azioni del solo Chiodi e dei suoi occulti consiglieri, ma e' patrimonio di tutti gli abruzzesi che non vogliono vedersi privare di un diritto fondamentale come quello alla salute".
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