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Pubblicato il 05/07/2013 00:12

Cialente: riportiamo la politica nel cuore dei cittadini

cialente, abruzzo, l'aquila

Lunga nota del sindaco dell'Aquila sulle Istituzioni a ogni livello

Il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, con una lunghissima nota, invoca le elezioni regionali e si lancia in una analisi politica che tocca le Istituzioni a tutti i livelli.  "Se avessimo rispettato il responso delle primarie nella scelta delle candidature a Camera e Senato, - dice Cialente - avremmo dato una risposta seria e corretta agli elettori del PD, che si sono trovati imposti candidati, paracadutati o non scelti attraverso le primarie. Nel nostro comprensorio la vicenda dell'esclusione di Giovanni Lolli, cancellato dal porcellum, credo gridi vendetta: in Abruzzo abbiamo eletto un grande economista e non abbiamo neanche il piacere di conoscerne il volto. Indire subito le elezioni regionali, scegliere i candidati del PD attraverso primarie aperte, comporre il programma elettorale attraverso assemblee pubbliche sono atti politici che possono riportare la politica nel cuore dei cittadini." 

"L' imperativo dunque, - ha aggiunto - per chiunque rivesta un ruolo politico, dovrebbe essere quello di dimostrare con atti, con fatti, di aver compreso la situazione e di tornare a rispettare l'elettorato, le regole democratiche e soprattutto, a parlare di cose e non di persone. Ma da questo orecchio quasi nessuno vuole sentirci; il centro destra come il centro sinistra. Elezioni regionali abruzzesi: questa legislatura regionale scade a dicembre. Io spero - ha affermato sempre il sindaco Cialente - che i sindacati, il mondo delle imprese, le associazioni culturali, il mondo universitario, i sindaci, gli intellettuali, gli Abruzzesi ed i segretari di tutti i partiti in testa, chiedano di andare subito al voto. Ho spesso l'impressione, maturata in questi anni, che molti esponenti politici da tutti i lati, nel parlare di persone anziche' di cose, finiscano per elaborare strategie, alleanze, intrecciare dietrologie, sognare carriere ed assetti, vivendo con grande insofferenza quella che secondo molti di loro e' uno dei fastidi della democrazia: il fatto che i cittadini italiani abbiamo diritto al voto e quindi alla fine scelgano loro".  


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